Largo Winch è un fortunato personaggio multimediale creato all’inizio degli anni ’80 da Ian Van Hamme, sceneggiatore, romanziere, fumettista di fama internazionale. Largo Winch è uno dei suoi personaggi più fortunati. Inizialmente apparve in una serie di sei romanzi che, pur non essendo strettamente spionistici, furono pubblicati come supplementi a Segretissimo da Oreste Del Buono con copertine fotografiche abbastanza osè... per l’epoca. In effetti erano storie che per situazioni e contenuti erano più ardite della media di quelle pubblicate nella collana. In seguito, negli anni ’90, il personaggio fu ripreso e rilanciato dallo stesso Van Hamme che ne curò una riproposta in libreria che, cambiati, i tempi entrò in Segretissimo che pubblicò anche l’ultimo episodio La fortezza di Zamboanga rimasto inedito. Fu un grande successo che stimolò una ristampa e persino la pubblicazione della novelization della serie Tv prodotta in Francia nei supplementi. Ma la storia di Largo Winch “il miliardario in blue jeans” che si ritrova da un giorno all’altro al centro di una spietata guerra di potere per il dominio del gruppo W appartenuto al padre assassinato,ha ottenuto grande fortuna grazie alla versione a fumetti. Giunta al 16 episodio e pubblicata anche in Italia, la serie disegnata da Franq riprende le avventure di Largo dalla prima, modificando a volte alcuni personaggi, a volte la continuity, attualizzando i temi di un’avventura, quella di un giovane dallo spirito libero contro un mondo di intrighi e denaro, sempre attuale. Recentemente è stato realizzato anche un film a grande diffusione (Largo Winch, l’Heritier ancora inedito in Italia) che rappresenta un’ennesima riuscita variante della storia di Largo, questa volta proiettato nel mondo delle multinazionali a Hong Kong invece che a New York... e il divertimento continua... Nerio Winch, miliardario spietato e solitario capo del potentissimo Gruppo W che ha sede sul più alto grattacielo di Hong Kong, è alla fine della pista. Malato di tumore vede i lupi che circondano il lavoro di un’esistenza. Non è disposto a veder morire il Gruppo W senza combattere e da anni ha preparato una carta che spiazzerà i suoi stessi azionisti e anche Korsky, l’oligarca russo che vuole tentare una scalata al gruppo rastrellando azioni tramite un broker infiltrato. Ma, misteriosamente, qualcuno uccide Nerio simulando un incidente. Panico generale cui, solo per il momento, Ferguson (un’algida direttrice generale di cui non si sa il nome ma che è stata per venti anni fedele braccio destro di Nerio)riesce a porre un argine. Nerio,all’insaputa di tutti ha un erede:largo. Un giovane serbo-croato adottato in un orfanotrofio. Vagabondo e ‘bagarreur’ incarna l’avventuriero sciupa femmine, armato di coltello che difficilmente immagineremmo in giacca e cravatta al tavolo di un consiglio di amministrazione. Eppure largo è stato segretamente istruito nelle migliori scuole inglesi, e, per un mese all’anno negli ultimi venti anni, ha trascorso un periodo di tempo in assoluta segretezza nell’isola dalmata di Sarjevane ad apprendere i segreti del gruppo e dell’alta finanza. Per diventare capo del Gruppo gli è sufficiente poter esibire la azioni di Nerio che con un meccanismo(fortunatamente) spiegato in breve allo spettatore, sono di chi le detiene fisicamente. Ovvio che l’unico a conoscere il nascondiglio delle azioni sia Largo. Peccato che il giovane, durante un viaggio in Mato Grosso, sia sedotto e incastrato da una bella hippie, Lea, che gli infila in camera droga sufficiente a essere gettato nelle galere locali. Freddy Kaplan, pilota israeliano con una visto cicatrice sul viso e fedelissimo di Nerio, va a recuperarlo ma dopo una rocambolesca fuga verso Hong Kong i due si rendono conto che è in atto un pericolosa partita di tradimenti e violenze per il controllo del Gruppo W. A rapidi ma efficacissimi flash rivediamo l’infanzia di Largo, apprendiamo del fratello Goran, della sua famiglia adottiva, dei contrasti caratteriali con Nerio. Tutto realizzato con un’esemplare sinteticità tra immagini e dialoghi. Nel frattempo tutti i sospetti si puntano sull’oligarca Korsky al cui servizio largo ritrova la bella ragazza che lo ha incastrato in Brasile. Ma Lea è diventata Naomi e forse lavora per qualcun altro. Nel frattempo Ferguson sta per mettere in atto una controffensiva finanziaria contro il russo. Largo si rende conto di essere in un mondo di squali dove tutti tradiscono tutti: l’eredità che Nerio gli ha promesso nel corso degli anni. E Largo accetta la sfida, gioca lo stesso gioco dei suoi rivali,anche se rischia la vita e, brevemente, perde il possesso delle azioni. Scopre anche che il fratellastro Goran è stato irretito da Ferguson per prendere il suo posto. È la donna infatti ad aver ordito tutto, omicidio di Nerio compreso, per poter mettere a capo del gruppo finanziario un burattino e dirigere da dietro le quinte. Ma nel mondo pericoloso di Largo i nemici diventano alleati e alcune amicizie restano indissolubili. Grazie a Kaplan, all’enigmatica Naomi e anche a Korsky largo sventa il complotto, uccide in un drammatico duello con il pugnale Marcus, capo della sicurezza che prima ha ucciso Hanna, la madre adottiva, e poi, incidentalmente anche Goran ravveduto, e porta di fronte al consiglio di amministrazione le prove della colpevolezza di Ferguson. Tocca al più scettico dei suoi azionisti, Kwan, annunciare che il vero e unico erede di Nerio è proprio lui largo. E altre sfide si preparano. La capacità di Van Hamme di riprendere i punti fermi del suo stesso mito, convertirli a seconda del mezzo(romanzo, fumetto, film) sono il vero nerbo della storia. Il film è avvincente, intrecciato ma perfettamente comprensibile e mantiene tutti gli elementi di violenza, esotismo, tradimento e sesso che ci aspettiamo da una storia di spionaggio. Qui siamo nel campo delle grandi industrie e non dei servizi ma i meccanismi, l’adrenalina, restano gli stessi. E Largo incarna l’eroe apolitico, contestatore ma ancorato ad affetti e a un codice d’onore che sul pubblico ha sempre grande effetto.