Si tratta dell’Autodizionario Simenon, un dizionario realizzato con degli abstract degli scritti del romanziere. In 900 pagine e con un migliaio di voci il giornalista-scrittore francese Pierre Assouline ha selezionato e raccolto temi e argomenti salienti in merito alla vita, all’opera e alla mentalità di Simenon. Ma il contenuto delle voci sono tutte parole scritte di suo pugno oppure sue registrazioni di discorsi, conferenze, relazioni. Una vera chicca per gli appassionati.

In realtà il dizionario, a dispetto del nome, non si è fatto per nulla da sé, ma è il frutto del lavoro certosino di un grande esperto e studioso simenoniano come Assouline. Infatti ha innanzitutto selezionato ogni voce, scegliendo le più indicative ed esemplari sia della bibliografia che della vita di Simenon. Tutte insieme queste voci, raccolte da romanzi, articoli, lettere, ma anche scritti inediti, interventi alla radio o in televisione, formano appunto l’Autodictionnaire, un quadro completo e esaustivo che ci rimanda, in una formula assolutamente originale, l’immagine letteraria, pubblica e privata del romanziere.

Un’impresa del genere poteva realizzarla solo lui, Assouline, giornalista-scrittore francese, che lavora per quotidiani come Le Nouvel Observateur, Le Monde (dove è il titolare di un seguitissimo blog La Republique des Livres), collaboratore di Le Magazine Litteraire, autore di diverse biografie, tra cui citiamo oltre quella di Simenon, anche quelle di Kahnwiler, Gallimard, Cartier-Bresson.

L’Autodictionnaire Simenon  ha richiesto uno scrupoloso impegno nella rilettura e nell’analisi di ogni scritto, di tutte le registrazioni e dei filmati reperibili. Non va dimenticato che Assouline è anche l’autore della migliore e più approfondita biografia su Simenon (Simenon, biographie – Juillard 1992 – Paris). In oltre 750 pagine, ha raccontato quasi tutto quello che c’è da sapere sulla vita del protagonsta, dai contrasti con la madre, ai suoi amori, ai suoi viaggi, alla sua sorprendente produzione letteraria, fino alla sua vecchiaia. Ma evidentemente, sia pur dopo un periodo “sabbatico”, come lui stesso spiega nella prefazione del dizionario, la voglia di raccontare Simenon gli è tornata e per farlo ha escogitato questo originale e riuscito modulo di approfondimento. Per altro questa formula offre il vantaggio al lettore di non dover seguire un percorso precostituito dall’autore. Può infatti costruirsi il suo dizionario attraverso un personale itinerario tra i temi che più lo interessano.

Assouline considera ogni voce una sorta di ingresso nel mondo dello scrittore. Basta attraversarlo e ci ritroviamo nell’universo simenoniano. E possiamo scegliere gli ingressi che sono più vicini alla nostra sensibilità, quelli che più ci incuriosiscono, quelli che ci conducono a nuove scoperte. Anche novità recenti che, per esempio, non compaiono sulla pur corposa biografia prima citata.

E tutte queste “porte” sono quindi un ingresso rapido e immediato che vogliate saperne di più sul percorso letterario di Simenon dai libretti rosa, ai Maigret  ai romanzi della maturità. Che siate curiosi di conoscere l’esperienza di Presidente della giuria del Festival del Cinema di Cannes nel 1960. Oppure che vogliate approfondire le sue considerazioni sul suicido di sua figlia Marie-Jo.

Non vanno dimenticate poi il centinaio di pagine finali fitte di informazione su bibliografia sul romanziere, informazioni di tutti i tipi, dai film tratti dai suoi libri alle organizzazioni che si curano del patrimonio culturale e non di Simenon.

Certo qualche critica la dobbiamo fare, dopo tanti complimenti. Siamo delusi ad esempio dell’assenza di una qualche voce sulla sua relazione con Josephine Baker. Certo erano amanti e Simenon era sposato con la prima moglie Tigy, forse non era una cosa da scrivere o lasciarne traccia? Però… E poi l’intervista a Trotsky? Quella almeno era stata scritta per Paris Soir. Non ne sarà rimasta nemmeno una copia? Niente, nessuna traccia.  L’altra pecca di questo libro è che per ora è uscito solo in Francia e in Italia non si sa se e chi lo tradurrà, ma qui l’autore non ha colpe.

Comunque noi, che di dizionari atipici un po’ ce ne intendiamo, dobbiamo dire che proviamo un po’ di bonaria invidia per la formula dell’Autodictionnaire (che, vedrete, qualcuno prima o poi copierà), anche perché è un sistema veloce e pratico per raggiungere le informazioni sulla vita, le opere, la mentalità dello scrittore, quasi senza mediazioni, direttamente dalle sue parole. Immediato e diretto. Come si dice? “Chapeau, monsieur Assouline”.