Rec, del duo spagnolo Jaume Balagueró, Paco Plaza, utilizzerà pure la tecnica, tra l’altro sempre più diffusa, del falso documentario (mockumentary), ma ciò non toglie che lo fa come meglio non si potrebbe e al diavolo The Blair Witch Project. Siamo a qualche settimana da Coverfield, ed ecco piombare nelle sale un film per certi versi simile ma assai più radicale e ad altissimo tasso di paura, capace di imporsi per la forza della storia, per la sua messa in scena, per la forza della regia, per tutto insomma.

I fatti: una troupe televisiva, due persone in tutto, una giornalista e un operatore, ha il compito di filmare il lavoro svolto da una squadra di pompieri durante un turno di notte (“Mentre tu dormi” è il titolo della trasmissione alla quale il servizio è destinato). Giunta una chiamata, la troupe inizia a filmare quello che sembra un normalissimo intervento come ce ne sono tanti, portare aiuto a un'anziana signora rimasta intrappolata nella sua casa. Giunta sul posto la squadra di pompieri e la troupe si trova però in un attimo sotto attacco da parte di creature in tutto e per tutto simili agli zombi di romeriana memoria. Se ciò non fosse sufficiente, con un tempismo a dire il vero eccezionale, il palazzo viene sigillato dall’esterno da parte di una squadra di pronto intervento NBC (acronimo che sta per possibile contagio nucleare, batteriologico, chimico) perché a quanto si apprende una bambina del palazzo è stata contagiata da un misterioso virus che rende le persone simili agli zombie di cui si è detto (a raccontarlo così sembra un espediente camuffo invece funziona…).

Ha inizio così un crescendo calibratissimo di paura allo stato puro che si concluderà con una deriva che pur non avendo nulla a che spartire con quanto l’ha preceduta (altrimenti non sarebbe una deriva…), regala gli ultimi spaventi, sobbalzi sulla sedia compresi.

Anche se a porre un minimo d’attenzione ci si rende conto di come Rec in fin dei conti ricorra a meccanismi ben conosciuti, per esempio il doppio movimento che mentre provvede ad allargare il contagio restringe sempre più lo spazio attorno ai “non infetti” confinandoli di fatto in ambienti via via sempre più stretti, l’effetto di realtà che la ripresa in perenne soggettiva della cinepresa dell’operatore induce in chi assiste, cancella ampiamente di fatto tutte le considerazioni di tipo teorico precipitando chi guarda in uno stato di continua tensione e paura.

Solo per chi ha pelo sullo stomaco, occhi bene aperti e pressione 120-80.