Da mercoledì 11 gennaio, in prima serata su Canale 5, è tornata la serie più ossimorica della tv italiana, RIS 2. Delitti imperfetti.

Sembra infatti che produttori e sceneggiatori abbiano fatto a gara per condensare nei due episodi di ogni serata il maggior numero possibile di contraddizioni narrative e psicologiche.

Nata, come si ricorderà, con l’evidente intenzione di emulare l’algido CSI statunitense, la fiction italiana squaderna tutto il repertorio di meraviglie tecnologiche del RIS dei Carabinieri di Parma ai quali basta un capello o una fibra di tessuto per risalire, coi loro strumenti e software sofisticatissimi, a chi ha avuto la sventura di lasciare così promettenti indizi; eppure, a differenza appunto di CSI, ogni tanto l’attenzione del telespettatore viene opportunamente deviata dalle gelide e asettiche procedure di laboratorio alle bollenti storie sentimentali dei componenti della squadra: l’amore del capitano Venturi (l’attore Lorenzo Flaherty) per il tenente Giordano (Nicole Grimaudo) uccisa da un serial killer; l’incendiaria passione del sottotenente Testi (Stefano Pesce) per un’esotica spogliarellista; la relazione tempestosa e carnale tra i colleghi Martinelli (Filippo Nigro) e Levi (Romina Mondello), entrambi tenenti del RIS. E così si passa con audacia appunto ossimorica da inquadrature di corpi orrendamente sfigurati nella fissità della morte a corpi intrecciati in forti scene erotiche e/o (melo)drammatiche (d’altra parte siamo o non siamo nella patria di Verdi?).

Non basta: è chiaro che l’ambientazione vuole avere un connotato realistico (Parma è chiaramente riconoscibile e anche citata nei dialoghi), ma è inverosimile che una simile quantità di reati, e di così elevata efferatezza, si concentrino nel suo modesto bacino criminale. E allora, ogni tanto, le coordinate geografiche si fanno vaghe quando non addirittura volutamente imprecise (la diga di Vetto – paesino sull’Appennino tra Reggio e Parma – sul fiume Po!), confidando evidentemente nella distratta ignoranza del telespettatore.

A differenza poi di CSI, in RIS 2. Delitti imperfetti gli sceneggiatori devono fare i conti con la particolare procedura investigativa italiana; la “scientifica” dei Carabinieri coadiuva infatti, nella realtà investigativa, il lavoro della Territoriale di tutta l’Italia settentrionale: quella cioè che materialmente compie le indagini. Qui, invece, con una micidiale semplificazione, c’è in prima linea quasi sempre il capitano Rocchi (solo in qualche caso minore un ufficiale subalterno) a dare una mano alla squadra di Venturi che troppo spesso, e inverosimilmente, partecipa attivamente alla ricerca dei responsabili.

Ancora: un aspetto che l’anno scorso aveva sollevato non poche critiche era stato il forte legame con la cronaca nera del nostro paese; il filo conduttore di tutta la prima serie era infatti costituito dalle efferate imprese di Unabomber. Nel tentativo di non offrire il fianco a polemiche e, al tempo stesso, di non fermare una produzione di successo già in lavorazione, stavolta si è deciso di sterilizzare parzialmente la carica criminale del serial killer facendolo scomparire dopo qualche puntata dopo un folle volo suicida dall’alto di una diga.

Se tutto ciò non bastasse la serie strizza l’occhio al telespettatore esterofilo con l’indiavolato ritmo delle indagini che si concludono in 50 minuti; ma anche all’estimatore di dinamiche da soap-opera con l’interminabile tira e molla sentimentale dei protagonisti; al nostalgico dei feuilleton con l’improponibile escamotage dei fratelli gemelli (Unabomber infatti ha il suo doppio “buono”); addirittura al cinefilo con rapide citazioni da Psycho (omicidio nella doccia) e da Basic Instinct (accavallamento malandrino di una sospettata di fronte agli investigatori).

Per il momento può bastare: come visto c’è di tutto, ma proprio di tutto, in ogni episodio di RIS 2. Delitti imperfetti. E questo ingenera un senso di sazietà anche nel telespettatore meno prevenuto.

Ci limitiamo quindi a ripetere l’auspicio già espresso in questa rubrica: non sarebbe una buona idea un bel crossover con Carabinieri? Ne guadagnerebbe in serietà quest’ultima serie e i personaggi di RIS finirebbero di prendersi troppo sul serio.

 

Voto: 6