Finalmente ci siamo lasciati alle spalle la trista programmazione natalizia! E l’atteso Avatar ha aperto un nuovo anno, dopo oltre un mese e mezzo di cartellone invariato dove hanno tenuto banco i soliti cinepanettoni (anche se con meno fortuna degli anni scorsi), con rare alternative come Welcome e poco altro.

Una volta dileguata l’occasionale platea natalizia, quest’anno facilmente riconoscibile dal Moncler nero-lucido (l’associazione al sacco per la raccolta indifferenziata era inevitabile) ritorna il pubblico di sempre, avido di novità.

Citazioni a piene mani da Pocahontas a Balla coi lupi per l’ultimo colosso di James Cameron con una Sigourney Weaver che rifà il verso alla Ripley di Alien.

Un plot semplice e ruffiano a lieto fine (per accontentare anche quelli che non si sono ancora ripresi dal tragico finale del Titanic) animato da fantastici animaletti colorati.  Avatar forse non rivoluzionerà la storia del cinema  ma certo elargirà gioia per gli occhi. 162 minuti da seguire rigorosamente al cinema! 

Avatar - USA, Gran Bretagna 2009 – 162’

Regia: James Cameron.

Con: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Michelle Rodriguez, Giovanni Ribisi, Joel Moore, CCH Pounder, Wes Studi, Laz Alonso, Peter Mensah, Matt Gerald, Scott Lawrence, Sean Moran, Dileep Rao, Julene Renee, Jacob Tomuri, Noli McCool, Peter Dillon, Kevin Dorman, Dean Knowsley, Sean Anthony Moran, Amy Clover, Sean Patrick Murphy, James Pitt

Jake Sully, un marine costretto alla sedia a rotelle, è chiamato in missione sul pianeta Pandora, fonte di un preziosissimo minerale introvabile sulla terra, dove  uomini  d'affari  e militari sono alleati nel tentativo di scacciare gli indigeni Na'vi e impossessarsi delle loro terre. Per resistere all’atmosfera tossica del luogo sono costretti a creare esseri simili ai nativi che possono essere comodamente guidati dalle loro basi.

Il compito dell'avatar di Jake sarà quello di farsi accettare all'interno della comunità indigena per  poterla  sottomettere.

Ma l’incontro con la principessa  guerriera Neytiri cambierà per sempre il suo destino…

Guy Ritchie, regista di alterne fortune, che ha toccato il punto più basso nel rifacimento di Travolti da un insolito destino… interpretato dall’ex-moglie Madonna, ha rivisitato alla sua maniera il  celebre investigatore creato da Conan Doyle restituendoci un inedito e muscolare Sherlock Holmes.

La simpatica canaglia Robert Downey Jr., dopo una stagione di eccessi dove non si è fatta mancare nulla, carcere compreso, ha recentemente ritrovato nuova vita grazie a un paio di personaggi azzeccati (Iron Man su tutti) è qui spalleggiata dal fascinoso Jude Law, un inedito Watson giovane e belloccio.

Il film tutto azione, anche se spesso a discapito delle geniali intuizioni del  detective (qui esaltato nei suoi vizi peggiori) non concede un attimo di tregua, tanto che lo spettatore si arrende quasi subito al tentativo di seguire l’intorcinatissima trama e, tra un botto e l’altro,  sbadiglia smaltendo  sms sul telefonino.

E, come per Avatar, si aspetta  il peggio nei prossimi inevitabili sequel.

Sherlock Holmes - USA, Gran Bretagna, Australia – 2009 -128’Regia: Guy Ritchie

Con: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Kelly Reilly.

Fine 800 - 221B, Baker Street - Londra - Sherlock Holmes e il fido Watson catturano e fanno giustiziare il pluriomicida Lord Blackwood. Ma quando, dopo l’esecuzione, assistono alla sua apparente resurrezione, sono costretti a tornare a investigare…

La dura verità. Adorabile commedia infarcita di sano cinismo e belle battute in una battaglia tra i sessi senza esclusione di colpi, che purtroppo perde di smalto dopo soli 40 minuti per scivolare in uno stucchevole  e scontato happy end in mongolfiera… ma qualcuno dirà “piuttosto che De Sica e Pieraccioni…”

Ma il vero cruccio (per le signore) rimane  nel rivedere il povero Gerard Butler di 300  vestito.

 

La dura verità – Usa - 2009 – 96’

Regia: Robert Luketic

Con: Katherine Heigl, Gerard Butler, Bree Turner, Eric Winter, Nick Searcy

Abby una determinata produttrice televisiva non riesce a trovare il compagno giusto. Ma la situazione peggiora quando è costretta a collaborare col seducente conduttore maschilista del programma di successo del momento “The Ugly truth”…

 

Io, loro e Lara. Il pubblico  l’ha premiato generoso accorrendo in sala fin dal primo giorno, per poi uscire scontento per non aver ritrovato  il  Verdone grottesco ed eccessivo di Viaggi di nozze.

A La Schermitrice, che invece l’aveva apprezzato in Compagni di scuola, per dirla con una frase usata dallo stesso attore-regista in un altro film, è sembrato senza infamia e senza lode.  

Io, loro e Lara – Italia – 2009 – 145’

Regia: Carlo Verdone

Con: Carlo Verdone, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, Angela Finocchiaro, Marco Giallini, Sergio Fiorentini 

Missionario di ritorno dall’Africa nella casa paterna  per ritrovare il conforto della famiglia in un momento difficile, non trova  nessuno  disposto ad ascoltarlo.

Precipitato da una situazione di estrema povertà in una comunità di ricchi egoisti depressi  è costretto a farsi carico delle conseguenze del matrimonio del padre con la badante  moldava (con cui vanta un sesso orale strepitoso). L’incauta unione rischia di diseredare  il fratello broker cocainomane e l’instabile sorella terapeuta. Lo stesso missionario è vittima di una psicologa che lo confonde col marito morto e delle smutandate ex-ragazze del villaggio africano costrette a sbarcare il lunario sul marciapiede. Ritroverà la serenità solo aiutando Lara, la sorellastra acquisita, a risolvere un  grosso problema…

 

I know my kitchen. L’immaginario pop della commedia di Fatih Akin, che doveva sbancare i botteghini natalizi con le sue risate, si è proposta discreta e soft in pochissime sale. All’anteprima, gli sghignazzi promessi sulle locandine,  si sono limitati a qualche increspatura di labbra qua e là.

“Carino ma dispersivo” ha commentato qualcuno. “Mi aspettavo di più” ha detto qualcun altro. “Mah!” Ha aggiunto un terzo.

Tante situazioni originali abbozzate che spesso rimangono inespresse o non decollano.

“Non può essere venduto: l’amore, il sesso e l’anima” cita lo  chef.

Bousdoukos (l’os finale lo salva in corner dal greve) interpreta se stesso e il mal di schiena del regista (con la solidarietà di  una buona fetta di pubblico).

Un film pieno di idee, ma modesto che  lascia l’appetito inappagato.  Lo sguardo di lei non ci fa venire fame di sentimenti e la nouvelle cousine alternativa non ci fa leccare i baffi come cita invece un’entusiastica  recensione di questi giorni. Sarà  perché  avevamo già cenato o  forse solo perché ci aspettavamo qualcosa di più.    

 

Soul Kitchen – Germania – 2009 – 99’

Regia: Fatih Akin

Con: Adam Bousdoukos, Moritz Beibtreu, Anna Bederke, Birol Unel, Pheline Roggan

Come dice la locandina: Alta cucina, musica, amore e sesso. Una cucina dell’anima insomma.

Che l’anima sia con voi!