Già alla regia per Nightmare Before Christmas (che erroneamente la memoria attribuiva a Tim Burton…), con Coraline e la porta magica torna Henry Selic, alle prese anche stavolta con un incubo.

Stavolta nulla di semplicemente terrorizzante in sé e per sé visto che l’incubo si materializza in vesti apparentemente innocue, sotto forma cioè di una versione rovesciata del mondo nella quale la piccola Coraline si annoia a non finire, un po’ perché la casa dove si è trasferita con papà e mamma è troppo grande e isolata, un po’ perché i due genitori sono troppo presi dalla stesura di alcuni saggi sul giardinaggio. Nel mondo rovesciato invece a prevalere è l’attenzione dei genitori nei suoi confronti, assieme a versioni alternative di quanto esiste nel mondo quotidiano. Se l’arrivo nel “nuovo mondo” sembra foriero di una nuova vita, ben presto Coraline dovrà ricredersi quando i due genitori alternativi sveleranno le loro vere intenzioni (una sorta di castrazione visiva alla quale sono sottoposti tutti gli abitanti del mondo alternativo…).

Coraline e la porta magica unisce per la prima volta la tecnica dello stop-motion con l'animazione 3D. Delle due tecniche sappiamo quel poco che serve (la ripresa in stop-motion o a passo-uno o ancora fotogramma per fotogramma, consiste nell’utilizzare la cinepresa a mo’ di macchina fotografica, mentre la seconda, che puntualmente viene riproposta nei momenti di crisi, consiste nel filmare due immagini leggermente diverse dello stesso oggetto), quanto basta per notare che, nonostante di occhialini neanche una stanghetta, la legnosità nei movimenti del precedente Nightmare… stavolta è sostituita da una fluidità che non passa inosservata.

Occhialini o meno, ci sono immagini e situazioni che bastano e avanzano, e un controllo della suspense, là dove ti aspetti che debba trovarsi, cioè nelle situazioni apparentemente senza via d’uscita (e che invece una via d’uscita ce l’hanno…), sbalorditiva.

Ultima cosa: come accade “sempre” (ma sempre sempre…) è impossibile pensare di trovare un corrispettivo in un film con attori in carne ed ossa. Siamo su un altro pianeta…