SUKIYAKI WESTERN DJANGO

Un film non certo facile, ridondante di citazioni del Western Spaghetti, dei film chambara di samurai, dei western giapponesi della Nikkatsu degli anni 60/70 ma, soprattutto, un’opera di Takashi Miike con una più che abbondante spruzzata di Tarantino. Surreale nella composizione delle immagini, nel tratteggio dei personaggi quanto nella coreografia d’azione è, al tempo stesso, un Western, una Extravaganza che ti lascia a bocca aperta e, quando finisce, ne vorresti sempre di più. Il cinema popolare alla sua massima potenza. Ma anche originale nel senso che rilegge varie tradizioni di vari paesi in maniera originale e adrenalinica. Ambientato in un luogo-non luogo del Giappone dove dai Torii buddisti pendono gli impiccati e in una ghost town western s’intravedono templi buddisti, Sukiyaki Western Django ripropone un celebre episodio della storia- leggenda del paese del Sol levante. La storia della guerra tra i clan genji e Heike, i rossi e i Bianchi, riletta come la Guerra delle Rose in salsa Western. Uno straniero arriva con spolverino, colt e cappellaccio in una città divisa tra due clan. In mezzo c’è un tesoro, spietati assassini, una mitragliatrice nascosta in una cassa da morto, una danzatrice in cerca di vendetta, una pistolera micidiale come la dea kali e un bambino che ha visto uccidere il padre e si è rinchiuso in un mondo suo. Elementi già noti’ Forse, m anche una storia potente, di sangue e arti marziali, di vendetta e duelli sotto la neve, sotto il sole cocente con morti rallentate e sangue in volo. Tutto mescolato con lo stile tipico di Miike, violento, eccessivo, oltraggioso.

E quando le colt finiscono di cantare re sta un indimenticabile finale in cui, sulle note del famoso tema di Danko in giapponese, ci viene detto che il piccolo, finalmente liberato dei suoi incubi, migrerà in italia e sarà conosciuto per l’eternità come Django…. Purtroppo reperibile solo in Francia(per adesso…) è un film da non perdere. Per capire che il Western ha ancora molte cose da dire, contaminato con altri generi, dall’ Horror alle arti marziali e che non è un’epopea solo americana. Appartiene a tutti quelli che ancora si permettono di sognare cavalcate e sparatorie, coraggio, onore, riscatto.