E' incredibile il potere di una buona birra! Incredibile l'atmosfera gioviale che riesce a creare, il calore che diffonde, il gusto speciale di fare quattro chiacchiere insieme intorno a un boccale.

Se oltre alla birra si aggiungono poi una piacevole compagnia, un locale accogliente e un romanzo appena uscito il gioco è fatto.

Questo è quello che è successo giovedì 4 settembre a Milano presso il Birrificio Lambrate a partire dalle ore 19.00 circa, quando Paolo Roversi si è presentato in veste inedita per parlare del suo nuovo romanzo Taccuino di una sbronza.

Dopo tre gialli l'autore decide di cimentarsi in un romanzo "normale", come lui stesso lo definisce, per dimostrare "di non essere un autore di serie B" dichiara sotto i primi influssi dell'alcol. La trama si prospetta divertente e innovativa, è un dichiarato omaggio a Charles Bukowski, che, con tono ironico e attraverso una vicenda ai confini del paradosso, racconta la storia italiana degli ultimi quattrordici anni.

Non si sa se per via del nome altisonante dell'autore o per l'ottimo happy hour della birreria, il locale è pieno di gente e mentre Paolo Roversi prosegue la presentazione dicendo di aver organizzato tutto "per avere finalmente la maglietta del locale", nel piacevole salotto etili-letterario, si possono con facilità riconoscere facce di altri autori accorsi all'evento: Stefano Di Marino, Patrizia Debicke van der Noot, Paolo Grugni e molti altri.

Questo è quello che succede quando un autore trova un locale in cui ambientare alcune scene dei suoi romanzi: ci si ritrova in un micro-salotto letterario in uno storico micro-birrificio milanese a parlare di libri e a bere birra!

Nonostante qualche piccolo problema tecnico, la birra scorre a fiumi e la

serata prosegue in maniera informale e piacevole, anche se l'autore ha il suo bel daffare a rispondere a una domanda di un originale insegnante, che lo accusa pubblicamente di essere un "vecchio giovane".

Non è semplice nemmeno spiegare al pubblico che, nonostante sia stato realizzato un book trailer di Taccuino di una sbronza, per conoscere le vicende di Carlo Boschi dovrà leggere il romanzo, perchè il film, ancora, non è stato girato. Nonostante il malcontento per questa notizia, le copie diminuiscono a vista d'occhio e l'autore si sbizzarrisce tra dediche e autografi.

L'idea di portare il libro oltre i confini della libreria, la leggerezza di una serata semplice e divertente, i toni rilassati e complici, il tasso alcolico un po' sopra le righe, sono tutti elementi che hanno permesso di realizzare un evento che si spera possa essere il primo di una serie.