La notizia sul romanzo Il giardino delle favorite: notizie/6461/

In quale città o stato è nata?

Sono nata a Wellington in Nuova Zelanda.

Ritiene che crescere in una famiglia che cambia stato o addirittura continente con una certa frequenza sia stato per lei un problema oppure una splendida opportunità ?

Per me è stata la cosa migliore, e sicuramente è grazie a ciò che sono diventata una scrittrice, perchè ho voluto esprimere tutte quelle cose straordinarie che avevo visto. Ma non è stata sempre una esperienza felice, perchè sono andata in collegio, in un collegio femminile in Inghilterra e quello è stato un periodo infelice per me. Penso al proposito che sia uno dei motivi, anche se può suonare molto strano, per cui ho scritto dell’harem. Non perchè la mia scuola fosse come un harem ma perchè era comunque un mondo chiuso con tante regole da osservare.

Ha studiato in Inghilterra, questo vuol dire che ci sono state lunghe separazioni dalla famiglia?

Si, esatto e ciò è successo dall’età di dieci anni, però per le vacanze mi riunivo con la famiglia. Ma comunque non ero la persona adatta per vivere in collegio, ad alcune persone piace ma a me no, poi l’Inghiletera era fredda e grigia.

Quali sono state le sue letture giovanili che possiamo definire “formative?

Ero un topo da biblioteca (il termine inglese è “un verme da libro”, però tradotto in italiano è molto brutto), proprio perchè per molti anni ho vissuto ai tropici dove non c’era la televisione, oppure trasmetteva per pochissimo tempo e quindi non restava che leggere. Ho letto tutti i classici inglesi per ragazzi, e quelli hanno avuto una grande influenza su di me: storie di avventura e storie di magia.

Prima la famiglia, poi il marito: in pratica possiamo dire che la sua vita è stata un lungo viaggio. Ora si è fermata?

E’ vero, stranamente sono sicura che anche questo è il motivo per cui ho iniziato a scrivere dei libri di storia. Quando è iniziata la mia gravidanza non ho potuto ne voluto più viaggiare e allora ho cercato di viaggiare nel passato con la mente. Questo significava entrare in altri mondi, anche in questo c’è una analogia tra tutte le cose che ho fatto e tutto ha a che fare sempre con altri mondi.

Quando e perchè ha deciso di diventare scrittrice?

Avevo circa otto anni, praticamente non appena sono stata in grado di tenere in mano una penna, ho scritto storie brutte, racconti, commedie che costringevo gli amici a recitare.

Quanti anni aveva quando ha scritto e pubblicato il suo primo libro? Non era un romanzo

A 24 anni ho scritto il mio primo libro. Era un libro di un viaggio fatto a cavallo sull’Himalaya attraversando il Bhutan. E poi come dicevo, in pratica, ho sempre scritto, ho fatto anche del giornalismo. Sono una maratoneta e adoro questo tipo di viaggi.

Il giardino delle favorite (The Aviary Gate) è il suo primo romanzo? E cosa vuol dire il titolo in inglese?

Il titolo si riferisce ad un luogo effettivo del palazzo di Topkapi, è uno degli ingressi/accessi tra il quartiere delle donne e quello degli uomini. Nel mio romanzo non corrisponde alla posizione effettiva nel palazzo realmente esistente ma io ho scelto questo nome perchè mi piaceva, mi sembrava un bel nome e nel passato c’era effettivamente una voliera in quel punto. Ma non nell’epoca in cui è ambientato il mio romanzo.

Questo è il mio secondo romanzo, mentre il primo è stato pubblicato nel 1992 ed era ambientato ai giorni nostri. In effetti volevo che fosse un libro di viaggi, originariamente perchè per molti anni con la mia famiglia ho vissuto in Cile e volevo scrivere un libro di viaggi sul Cile ma per diversi motivi in cui non mi addentrerò, non sarebbe stato un buon libro di viaggi per cui l’ho trasformato in un romanzo. Non specifico nel romanzo che si tratta del Cile ma è ambientato nelle Ande.

Quale è stato lo spunto/come è nata l’idea di un romanzo che in pratica si svolge in un harem?

C’erano due personaggi che mi interessavano molto: un cuoco inglese e un astronomo arabo. Dovevo trovare una storia ed un luogo che li potesse riunire e perciò sono andata ad Instambul per trovare una ispirazione, in questo senso per vedere se poteva essere il luogo adatto ed ho trovato ho scoperto la storia vera di Thomas Dallam, che guardando attraverso un foro nella parete, vede delle donne che giocano nell’harem. Quindi questo è diventato un poco il trampolino per questa storia perchè nel romanzo John Carew (personaggio fittizio) è con Thomas Dallan (personaggio reale) e quando guarda attraverso quel foro, vede una ragazza che conosce. Qui ho capito che la storia c’era.

Il romanzo era partito con due personaggi maschili, ma in corso di scrittura ha deviato un poco perchè mi sono fatta affascinare dall’idea e dalla vita che si svolgeva in un harem, e quindi è diventata una storia che non è solo una storia di donne perchè i personaggi maschili ci sono, ma è più a proposito delle donne di quanto avessi voluto fare all’inizio

Che tipo di ricerca ha fatto e quanto è durata la preparazione per poter scrivere il romanzo?

Le ricerche sono durate molto tempo. L’idea originale mi è venuta 15 anni fa ma poi, dieci anni fa ho cominciato a fare delle ricerche a questo scopo. Non che mi ci siano voluti 10 anni per scrivere il romanzo, perchè nel frattempo ho scritto altri due libri, due saggi di storia, ma questa idea l’ho avuta in testa per molto tempo, e ho dovuto fare molte ricerche, perchè il modo in cui tutto quel mondo è ricostruito è più preciso possibile, dato che non potevo viaggiare nel tempo, ho cercato di fare ricerche accurate.

Un romanzo scritto da una autrice normalmente ha sempre una forte connotazione “femminile”. E’ d’accordo?

Si, si potrebbe dire la stessa cosa degli autori uomini, che scrivono argomenti maschili, penso che sia molto naturale scrivere quello che si conosce meglio, detto questo però penso che i personaggi maschili siano forti in questo mio libro. Solo che i personaggi femminili sono particolarmente forti ed hanno messo da parte gli uomini e devo dire che John Carew è un personaggio che mi interessava molto ed è stato il primo punto di partenza di questo romanzo, e quindi adesso sono costretta a scrivere un romanzo apposito per lui cuoco, perchè non ha avuto abbastanza tempo per addentrarmi nella sua storia, non so se funzionerà perchè non si sa mai quando si inizia a scrivere, ma questa è la mia intenzione.

E’ storicamente vero che la vita nel palazzo del sultano fosse così rigidamente regolamentata?

Si alcune delle cose che volevo fare era cercare di spezzare un poco, di infrangere quella fantasia occidentale sull’harem che si rispecchia un poco quei dipinti del XIX con donne mezze nude distese, in realtà molto probabilmente anzi quasi certamente non era cosi: era una situazione molto strutturata, molto rigorosa, un sistema gerarchico ben preciso

In pratica come un collegio inglese?

Si, perfetto, ma non me ne sono resa conto di questo legame fino a quando non ho scritto il libro. Capita spesso che si vedono le cose solo quando non si prendono le distanze dal libro che si è scritto. Ma sicuramente è un mondo che capisco o almeno penso di capire molto bene proprio per quella mia esperienza. E per me è una bella cosa perchè significa trasformare una esperienza negativa in qualcosa di creativo.

Quale personaggio femminile le assomiglia di più?

Nessuna di loro è veramente come me, però quella che ammiro molto e che forse potrebbe assomigliarmi di più quando sarò più anziana è Safiye, la Valide Sultan (ovvero la madre del sultano in carica) questo perchè è un personaggio forte, una combinazione straordinaria di fattori: aveva la capacità di essere molto affascinante e probabilmente era una persona di compagnia gradevole, ma allo stesso tempo aveva una certa spietatezza. Forse non dovevo dire che gli assomiglierò, ma era una donna affascinante,

Non ritiene che il suo romanzo si presterebbe molto bene per una trasposizione cinematografica?

Lo spero davvero, non lo so però. Può darsi che un regista abbia un interesse. Però diverse volte in passato ci sono state manifestazioni di interesse per i miei lavori: non tanto dal cinema quanto dalla Tv e se potessi avere un euro per ogni volta che qualcuno ha dimostrato interesse a quest’ora sarei ricca. Forse questa sarà la volta buona.

C’è un altro romanzo storico all’orizzonte?

Certo, sarà la storia di tre personaggi presenti in questo romanzo: John Carew, Paul Pindar ed un altro che non dirò chi è. Altrimenti svelerei troppo.

Chiudiamo questa piacevole chiacchierata con l’autrice, persona veramente interessante forse più del personaggio storico di Safiye.