Roma a mano armata. Napoli si ribella. Milano violenta. Torino nera. La città sconvolta: caccia spietata ai rapitori. La polizia incrimina, la legge assolve. Il cittadino si ribella. Italia ultimo atto.

Titoli giornalistici ad effetto, per far presa immediata sui lettori, ripresi dai quotidiani dei giorni scorsi?

Forse... Ma la nostra intenzione è invece portarvi indietro nel tempo di una trentina d'anni. E sfogliare i giornali non tra le pagine d'attualità e cronaca, bensì tra quelle degli spettacoli.

I "meno giovani" tra i nostri lettori li avranno probabilmente riconosciuti: sono alcuni dei titoli di un filone tutto italiano che furoreggiò nelle nostre sale cinematografiche lungo tutti gli anni '70, quando ancora c'erano le prime, seconde e terze visioni, tra sale eleganti e cinema rionali. I film sopra citati, assieme ad altri anche più noti (Milano calibro 9; La mala ordina; Tony Arzenta; Uomini si nasce, poliziotti si muore...), appassionarono un gran numero di spettatori dell'epoca, creando un piccolo fenomeno nazionale. Certo, furono pellicole di impegno e qualità assai diversi tra loro, generalmente a basso costo, ma che seppero imporsi con una personalità specifica, con una forte consapevolezza dei ritmi dell'azione violenta e spesso (al di là della natura "popolare" ed evasiva delle sceneggiature) con soggetti coraggiosi e poco propensi al compromesso. Questo genere, versione nostrana del police procedural nella sua variante più hard e nera, prese il nome di "poliziottesco", una definizione con cui la critica ufficiale voleva sottolineare (come succedeva per lo "spaghetti western") soprattutto l'aspetto di B-movie, senza considerare (se non di fronte a qualche sporadica incursione di registi più quotati) gli aspetti d'innovazione e di denuncia.

Ora, a distanza di tanti anni, il poliziottesco sta beneficiando di un processo di visione critica più onesta e meno snobista. Tra le opere di divulgazione uscite, di solito mirate alla soddisfazione del cinefilo più ferrato, ci fa piacere segnalare l'uscita di Piombo 70, di Dario Geraci, un lavoro saggistico capace piuttosto di stimolare la curiosità di chi potrebbe e vorrebbe approfondire la conoscenza del filone, orientandosi nel buon panorama di titoli riproposti oggi dal mercato del DVD.

Stefano Di Marino, che ha firmato anche la postfazione al volume, così ci ha parlato di questo lavoro: "Piombo 70 di Dario Geraci è la conferma che esiste un pubblico giovane interessato a prodotti diversi da quelli che ci vorrebbero far credere siano gli unici richiesti dalle nuove generazioni. Una ricerca dettagliata che esplora un fenomeno del cinema italiano che non c'è più ma merita di essere riscoperto. Ancor di più, il saggio merita una lettura perché non si rivolge all'iniziato ma a chi questi film li ha visti forse solo per caso, su qualche rete privata a tarda notte, e magari vuol saperne di più collegando la fiction con l'ambiente sociale che l'ha generata prima di avventurarsi in spese o visioni sulle quali non è

informato.

Da aggiungere - e le presentazioni al Sud di Milano e alla biblioteca di Settimo Milanese lo confermano - che Dario ha un ottimo rapporto con il palco, sa miscelare storie e immagini e proporle ad un pubblico anche neofita con una sicurezza invidiabile considerata l'età giovane."

Un commento lo abbiamo chiesto anche allo stesso Dario Geraci, che spiega: "Piombo 70 è nato dalla necessità di restituire qualcosa in cambio verso tutto quel cinema di cui per anni mi sono nutrito. E' stata allo stesso tempo una sfida ed un grande divertimento. Scrivere un saggio su un argomento che ami penso sia il sogno di tutti. L'approccio che ho dato al lavoro è stato un compromesso tra l'amore  dell'appassionato che tende a considerare tutto "capolavoro" e la professionalità del critico che deve forzatamente mantenere il canone fondamentale per la riuscita di un lavoro, ovvero"l'obiettività". Piombo '70 vuole essere insomma un "faro" per chi si avvicina al genere con diffidenza e una mappa concettuale per fare chiarezza all'interno di un genere troppo a lungo dimenticato e che ora, dopo quasi quarant'anni, stiamo riuscendo a far tornare alla luce."

Segnaliamo infine che la prefazione al volume, Nostalgia calibro 9, è curata da Andrea Carlo Cappi.

Dario Geraci – Piombo ‘70. Edizioni Domino. Pag. 92. Euro 11,00.