Il fascino e la bellezza di Roma coinvolgono ormai non solo i turisti, ma anche artisti, registi e non per ultimi scrittori. La città dalle infinite Chiese e dalla storia millenaria continua ad essere fonte di ispirazione per vicende legate ai suoi tanti aspetti segreti, dalle storie di sordidi intrighi familiari, a quelle legate a vicende politico-religiose dai risvolti sconvolgenti.

Guidate da questo fascino inesauribile, di una città che non si finisce mai di scoprire, sono da poco in libreria due nuove uscite della collana i Luoghi del delitto della Robin Edizioni, si tratta di Troppi morti commissario Marè di Mario Quattrucci e L’ultima messa di Kenneth Moore.

 

Troppi morti, commissario Marè – Una serie di omicidi. Un parroco, un ispettore di polizia, un magistrato e un preside vengono uccisi spietatamente. Nessun legame tra di loro. La firma sembra però la stessa: un maniaco religioso, investitosi di un aberrante missione punitrice. Accanto alle vittime vengono infatti trovate pagine della Bibbia che stigmatizzano i peccati che hanno meritato una punizione. Questa volta Marè ha bisogno dell’aiuto di uno strano monaco laico, che lo accompagni nella discesa all’inferno di una Roma in apparenza perbene, dove indecifrabili si rivelano i contrasti fra bene e male.

 

L’ultima messa – L’omicidio di Hans Van Bool, bibliotecario della Biblioteca vaticana, seguito dalla sparizione di un prezioso incunabolo, è soltanto il primo di una serie di delitti che porta alla scoperta di un complotto all’interno del Vaticano: vittima designata il Papa. Grazie alle indagini di Gregory Orszag, un prete ungherese, e dell’editore Ennio Morselli viene alla luce l’esistenza di una setta segreta che vive da secoli nella Santa Sede, e costituisce un vero e proprio governo ombra. La chiave del mistero è legata alla decifrazione di un antico poema di Jacopone da Todi, che si può leggere soltanto rispettando un certo ordine matematico.

Primo romanzo di una serie che mette a confronto due originali aspetti della fede, apparentemente in antitesi fra loro: quello laico di un editore tormentato dai dubbi, e quello fervente e clericale di un prete in lotta con se stesso e con i dogmi della fede, due personaggi accomunati da un uguale desiderio di verità.