30 ottobre 1966, Riverside California. Cheri Jo Bates, matricola diciottenne del Riverside City College, esce dalla biblioteca e si avvia verso la sua macchina. L’auto non parte. Un uomo le si avvicina per porgerle un aiuto. Basta un attimo: l’uomo l’afferra, la spinge dietro un cespuglio, e la pugnala ripetutamente prima la petto, poi alla schiena, e alla fine alla gola, con un taglio così profondo da quasi decapitare la ragazza. La polizia brancola nel buio, finchè nel novembre 1966, una lettera indirizzata ad un giornale locale annuncia che Cheri “non è la prima e non sarà l’ultima”.

22:15 del 20 dicembre 1968, Vallejo, California. Due ragazzi, David  Arthur Faraday e la sua ragazza Betty Lou Jensen, si stanno dirigendo in macchina verso la Lake Herman Road, una stradina a est della città, famosa per essere un luogo ideale per gli incontri amorosi delle coppiette. Parcheggiano, chiudono le sicure delle portiere, abbassano i sedili, e cominciano a baciarsi, quando una figura con in mano una pistola appare improvvisamente dalle tenebre. David viene freddato con un colpo alla testa. Betty Lou cerca di scappare. Esce dalla macchina, corre un paio di metri prima di essere falciata da cinque colpi di calibro 22 automatica. Anche questa volta dell’assassino nessuna traccia.

 

23:55 del 4 luglio 1969, Vallejo, California. Michael Megeau e Darlene Ferrin si trovano nel parcheggio del Blue Rock Springs Park, un campo da golf, quando vedono una macchina avvicinarsi. E’ la stessa macchina che i due ragazzi avevano cercato di seminare durante il tragitto in città. La stessa macchina che aveva allarmato Michael, ma non Darlene che aveva riconosciuto il guidatore e aveva detto al ragazzo di non preoccuparsi. L’auto continua ad avvicinarsi lentamente. Alla fine si ferma, parcheggia alla loro sinistra e chiude i fari. Trascorrono alcuni minuti, poi l’auto riparte in direzione Vallejo. I ragazzi tirano un sospiro di sollievo, ma passano soltanto cinque minuti e due fari illuminano da dietro la loro auto. Michael pensa che sia la polizia e invita Darlene a preparare i documenti. Infatti, dalla macchina esce un uomo con una torcia in mano. Si avvicina al finestrino di Michael e lo acceca con la luce della torcia. Per il ragazzo l’uomo diventa invisibile, riesce solo a sentire un boato, uno sparo.

Michael è raggiunto da quattro colpi, Darlene da nove. Il ragazzo, miracolosamente, sopravviverà. 

 

“Conoscevi l’uomo che vi ha sparato?”

“No”

“Me lo sapresti descrivere?”

“Giovane…tarchiato…in una macchina chiara”

“Vi ha detto qualcosa?”

“No. Si è messo subito a sparare…e non smetteva”

Michael Megeau al sergente John Lynch

 

Quaranta minuti dopo la sparatoria, un uomo chiama la polizia per indirizzarli sul luogo del delitto. Prima di riattacare, con voce roca, l’uomo dichiara: “Ho ucciso anche quei ragazzi l’anno scorso”.

La polizia non ha più dubbi: si tratta di un serial-killer. Cominciano le indagini, e si scopre che Darlene, nelle settimane precedenti la sua morte, aveva ricevuto delle telefonate minatorie e delle molestie da un uomo. A rivelarlo sono i genitori della ragazza e una sua amica, alla quale Darlene aveva rivelato che un certo Paul la stava minacciando di morte perché lei l’aveva visto compiere un omicidio. Cominciano le ricerche dell’uomo che non portano a nessun risultato. Si scopre che Darlene usciva spesso con altri uomini, sebbene fosse sposata. Alcuni dissero che si era cacciata in un giro di droga, altri rivelarono che la ragazza era tornata dal viaggio di nozze dalle Virgins Island coinvolta in uno strano giro di stregoneria, sette sataniche, voodoo.

Il 31 luglio 1969, a tre giornali, arrivano tre lettere con uno strano codice. Alla fine il crittogramma viene risolto da un professore di liceo e da sua moglie:

MI PIACE UCCIDERE GENTE PERCHE’ E’ DIVERTENTE E’ PIU’ DIVERTENTE CHE UCCIDER ANIMALI NELLA FORESTA PERCHE’ L’UOMO E’ L’ANIMALE PIU’ PERICOLOSO DI TUTTI DA UCCIDERE C’E’ QUALCOSA DI ECCITANTE IN QUELL’ESPERIENZA E’ ANCHE MEGLIO DI SCOPARE CON UNA DONNA LA COSA CHE MI PIACE DI PIU’ E’ CHE QUANDO MORIRO’  RINASCERO’ IN PARADISO E TUTTI QUELLI CHE AVRO’ UCCISO DIVENTERANNO MIEI SCHIAVI NON VI DICO COME MI CHIAMO PERCHE’ VOI CERCHERETE DI FARMI ANDARE PIU’ PIANO O FARMI SMETTERE DI RACCOGLIERE I MIEI SCHIAVI PER LA MIA VITA DOPO LA MORTE

EBEORIETEMETHHPITI

Questa lettera era firmata con uno strano simbolo, una specie di mirino: un cerchio intersecato da una croce.

L’ultima riga del messaggio, quella che non era stata decifrata, poteva essere l’anagramma del vero nome dell’assassino, oppure un modo per depistare gl’investigatori.

Il 7 agosto arriva un’altra lettera al San Francisco Examiner, nella quale venivano forniti i dettagli dell’ultimo omicidio: l’autore del massaggio era senza ombra di dubbio il killer.

A proposito, si è divertita la polizia con il mio codice?

                  Se non si è divertita, ditele di stare allegra:

                    quando lo risolverà riuscirà a catturarmi.

Lettera di Zodiaco del 7 agosto 1969 

La lettera iniziava con le seguenti parole: “Caro direttore, è Zodiaco che vi parla ”. Da quel momento tutte le lettere sarebbero cominciate con quel nome: Zodiaco.