Sotto la superficie ci sono ferite che non guariscono, recita una canzone. E questo potrebbe voler dire mille cose, a seconda del punto di vista che si sceglie: esistenziale, sentimentale, quotidiano e molto altro.

Ora, si mormora e si discute sul noir indagatore del presente, comprese le piaghe sociali più diverse. Qualcuno urla che si è addirittura sostituito al giornalismo d'inchiesta, altri negano scuotendo la capoccia, qualcuno azzarda che è il Realismo dei nostri giorni.

Ecco, questo non ci interessa.

Per levarci da ogni polemica e, con un abile guizzo cerchiobottista da italiani veraci, possiamo affermare che, almeno nell'ambito di questa rubrica, siamo attratti dalla capacità del noir di indagare ciò che si muove (nasce-muore-imputridisce) sotto la superficie della quotidianità massmediatica, che ci riempie la testa di tanto e non di tutto e, soprattutto, di ciò che spesso non ci serve sapere.

O ancora quanto viene invece trattato ma non abbastanza, pronto a finire nella polvere che si annida sempre più nel nostro cranio.

Cominceremo col seguire le uscite di Verde Nero, interessante collana che ci schiaffa in faccia il mondo sommerso dell'ecomafia (vedi anche qui).

A seguire (ma anche durante), si spera, molto altro da scoprire sotto questa pelle curata con cremine all'avanguardia, nutrita di reality, lucida, tesa e rigorgliosa come quella di un miraggio.