E' possibile prendere in considerazione l'idea che possa esistere narrazione noir anche attraverso il linguaggio della forma canzone e, più in generale, musicale? A partire da questa domanda nasce il progetto di un giovane gruppo romano: gli Elettronoir.

E la risposta sembra proprio essere affermativa.

Di questo parere è anche Massimo Carlotto, che dice: "Sono rimasto a bocca aperta. Davvero un gran bel lavoro", sottolinenado l'interesse a un progetto di una musica che prova a confrontarsi con un genere ben definito.

Ma forse è meglio andare con ordine. Chi sono gli Elettronoir?

Marco Pantosti: Voce, Pianoforte

Matteo Cavucci: Chitarra Basso

Davide Mastrullo: Elettronica/Campionamenti

Nando Mattera: Produzione artistica, fonico

Georgia Colloridi: Voce, Amore inquieto

Questi i loro nomi e i loro ruoli. Il gruppo nasce nel 2004, sorretto da una forte passione e dalla voglia di tentare questa avventura.

Dopo alcune importanti esperienze live decidono di pubblicare il

primo disco Dal Fronte dei Colpevoli, un'autoproduzione che riceve

molti riscontri positivi di critica e pubblico, è giudicato infatti terzo miglior esordio italiano 2006 da Il Mucchio Selvaggio.

Dal Fronte dei Colpevoli è il primo episodio di una trilogia noir, dal titolo  Tutta colpa vostra, ambientata a Napoli, città di mare, nel dicembre del '77. E' composto da otto canzoni per quaranta minuti tra Pasolini e il sole giallo-arancio di Jean Claude Izzo. Il tema centrale è la malinconica impossibilità di vivere. I protagonisti  sono gli ultimi, i disadattati, le puttane, i servi, i persi, i perduti e i perdenti. E sopra tutti il nero. Nero inteso come negazione totale. Nero che diventa simbolo e dominatore dell'incapacità di vivere.

Le componenti e le fonti da cui muove i passi questo progetto sono varie. Naturalmente è radicato nel noir di ultima generazione, con un'attenzione particolare alla discesa nell'oscurità dell'animo umano, alla scoperta del vero lato oscuro che si nasconde nel profondo, unito a una forte componente di denuncia sociale. 

Presenti però anche le lezioni e le esperienze di Pasolini e Moravia, esponenti storici di un certo tipo di letteratura. A tutto ciò si unisce il neo realismo cinematografico dei film di Elio Petri e Sergio Leone, tanto da poter definire i pezzi del brano come una colonna sonora per film già scritti, diretti e interpretati.

Nel 2007 è la volta di #102006, elementi di paziente tecnologia emozionale.  Conflitto, scontro, passione, miseria, intima suggestione di ricordi in pellicola. Memorie imperfette e presenti. Nient'altro che canzoni d'amore.

Si tratta di un ep, che contiene cinque tracce, per un totale di poco più di venti minuti. In questo lavoro l'occhio di riguardo si rivolge al mondo, alla sua decadenza e ai suoi abitanti. Ognuno parte di un tutto. Ognungo ingranaggio non omologato di una macchina più grande. L'aspetto davvero interessante è che il punto di vista che viene proposto è ogni volta quello tutto particolare di un protagonista d'eccezione: dalla cagnetta Laika, simbolo della conquista dell'universo da parte dell'uomo; alle gambe di un ciclista, che continua a trovare la forza per spingere su quei pedali. Tutti parte di una "vita maledetta ancora troppo dolce da leccare".