Sherlock sul ring…

Sherlock Holmes- La signora Hudson e il colpo fatale di Barry S. Brown, Mondadori 2020.

Quando, oltre a Sherlock e Watson, c’è pure la signora Hudson a mettere il naso nei casi complessi da decifrare, la vicenda diventa ancor più interessante.

Andiamo al sodo. Anno 1892. Sherlock è sul ring del National Sporting Club. Doveva essere solo spettatore ma è diventato attore quando lo spavaldo Sailor Mackenzie, dopo aver vinto facilmente un incontro, ha sfidato chiunque ad affrontarlo. E ora lo spavaldo, colpito al cuore e alla mascella, si ritrova al tappeto. Morto stecchito. E la morte sembra dovuta ai colpi incassati. Sembra, perché da alcuni indizi, come il rivoletto di vomito, la posizione fetale del cadavere e altri si potrebbe pensare, addirittura, ad un avvelenamento. Meglio, secondo l’ispettore Lestrade chiamato a verificare il fatto, che il medico legale gli dia un’occhiata. Ma l’autopsia, per qualche ragione, non si può fare. Urge un’indagine privata di Holmes su richiesta dello stesso Lestrade. E qui arriva l’apporto della signora Hudson, non solo dispensatrice di tè, dolcetti e pasticcini. Via, dunque, alla ricerca di una certa fiaschetta…

Oltre a questo impegno c’è anche la richiesta da parte di lord Lonsdale, padrone dello Sporting Club, di difendere l’attrice Little Langtry dall’amante ubriacone George Baird. Ovvero di sistemarla, almeno per un po’, nella tenuta di campagna dell’amico Arthur Trent accompagnata dalla “cameriera” signora Hudson.

Dunque un doppio lavoro per il nostro trio. Prima di tutto occorre ricercare quello che si può sulla vita del morto, sui suoi nemici (era malvisto da tutti), sul suo rapporto con la moglie e indagare sugli organizzatori del fatidico match. Verrà fuori, tra le altre cose, l’esistenza di una serra particolare che ospita una pianta velenosa, la Passiflora o Adenia digitata da mettere in relazione con l’evento funesto. E verrà fuori una storia africana e un vecchio delitto del 1858 a portare nuova luce sul presente. Non manca il classico travestimento di Holmes, la classica seduta spiritica a creare un certo brivido e la classica chiusura finale dello stesso Detective. Ma gran parte del merito spetta alla signora Hudson che prevede pure il seguito anche dopo la scoperta dell’assassino. Come scrive il nostro Luigi Pachì nella sua rubrica Il ritorno della governante di Baker Street in un abile pastiche, “A fare luce sullo sconcertante mistero è la signora Hudson, mentre il successo viene attribuito all’inquilino di Baker Street…Di sicuro una valida alternativa alle avventure di Sherlock Holmes più tradizionali.”