Il libro segreto di Hitler

Cosa contiene il famigerato libro segreto del Führer?

Articolo di Lucius Etruscus

Martedì 27 ottobre 2020

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La Newton Compton porta in libreria il saggio Il libro segreto di Hitler (El libro secreto de Hitler, 2017) Mario Escobar.

La trama

Monaco, 1957. Max Amann riceve a casa sua la visita di una sconosciuta che, dopo averlo drogato, lo avvelena con una siringa. Setaccia la casa e porta via con sé un unico oggetto.

Giorni nostri. Andrea Zimmer, una giovane reporter argentina, viene invitata dal suo amico Daniel Rocca nella sua casa di San Lorenzo de El Escorial, vicino a Madrid. Qui Daniel le racconta di aver ricevuto una lettera in cui un suo collega, il professor Goodman, gli rivela di aver trovato una pista che potrebbe condurre a un misterioso secondo libro scritto da Hitler dopo il Mein Kampf, ma mai pubblicato. Andrea si mette sulle tracce del volume ma, giunta a Bariloche, scopre che Goodman è morto. Grazie all’aiuto di suo nipote Teodoro, riesce ad accedere all’archivio segreto del professore. Qualcosa di incredibile la attende, qualcosa che la condurrà a intraprendere un pericoloso viaggio fino a Nueva Germania, in Paraguay: la città fondata dalla sorella e dal cognato di Friedrich Nietzsche come colonia di “puri ariani”…

L'incipit

Monaco, 31 marzo 1957

Indossò cappotto e cappello e uscì a passeggio, come ogni mattina. Le abitudini erano l’unica cosa a tenerlo in vita. Solitamente percorreva la sponda del fiume Isar contemplando i verdi prati dell’Englischer. Aveva sempre vissuto in quella città, a parte le brevi parentesi a Berlino, negli anni Trenta. Monaco per lui era la dimostrazione per eccellenza che, nonostante tutto, il mondo non cambiava mai. Max Amann odiava quella Germania divisa e messa sotto scacco dai russi. Tutti i suoi sogni di gioventù erano evaporati come impalpabile nebbia mattutina. La stessa bruma che in quel momento aleggiava sul fiume e gli penetrava nelle ossa già vecchie. Max aveva trascorso dieci anni in prigione. Attualmente si trovava nell’indigenza quasi assoluta, ma era ben cosciente della sua figura e di quanto avesse fatto per il partito e il popolo tedesco. E, ironia della sorte, proprio lui, uno degli uomini più ricchi della Germania negli anni Quaranta, grazie agli investimenti fatti durante il Terzo Reich, al momento attuale non possedeva altro che pochi marchi per la spesa quotidiana.