Con l’avvocato Filippo Dolci…

“E lo vede. E’ proprio di fronte a lei. Un ragazzo legato per il busto con una corda che gli gira intorno al petto a uno di quei tavoli bianchi, scostato dal mucchio. Sandra lo guarda. Occhi negli occhi. Solo che quelli del ragazzo non ci sono più.” Siamo nel vecchio edificio dell’ex liceo da dove qualcuno è uscito poco prima correndo. Sandra cammina male dopo un incidente automobilistico ma deve arrivare al commissariato per dare l’allarme. Si ferma davanti allo studio dell’avvocato Filippo Dolci dal quale avrà l’aiuto desiderato.

Incomincia la storia con i suoi personaggi e gli eventi connessi. Filippo Dolci, dunque. Qualche spunto veloce. Avvocato, già detto, sposato con Lavinia, ha una figlia piccola Emma che ama teneramente. Basso, lo dice lui stesso, cappello Borsalino che non riesce ad indossare, ricordi della nonna sempre al centro dei suoi pensieri, la sua storia della pioggia, alla ricerca delle lettere di un certo nonno partigiano quando lui era bambino, apprensione per il suo grande amico Nunzio all’ospedale, la passione per il cibo e, dunque, da Osvaldo per la pizza più buona del mondo.

Gli altri: Pietro Ciccone, commissario di polizia; Saverio Tudini e Caterina Bernabè ispettori; il vicequestore Leone Nuvoli (preso da un bel libro di Dino Buzzati); Adele Scalzi medico legale; Nunzio Maiorani e Canella Ernani amici. Ognuno con la propria caratteristica peculiare di vita e di aspetto ben concretizzati.

Gli eventi principali: per ora tre omicidi in luoghi diversi; ad un disgraziato sono cavati gli occhi, all’altro tagliate le mani, ad un terzo le orecchie e non sarà finita…Perché prendere queste parti del corpo? Quale problema angoscioso e terribile si agita nell’animo dell’assassino? L’ospedale, tutto sembra girare attorno all’ospedale, anche perché gli uccisi vengono anestetizzati con il Diprivan…E Sandra, ad un certo punto ricorda qualcosa che le era sfuggito, qualcosa di bianco nella visione dell’uomo che correva via.

In prima persona il racconto di Filippo, in terza quello degli altri che si incrociano, si allacciano e convergono. Abbiamo il classico indiziato che scappa e viene messo in luce uno dei problemi attuali che agitano l’opinione pubblica, ovvero la legittima difesa (caso di Michele Corsini).

Un libro con domande infinite sull’uomo. Sulla sua malvagità (forse uccide perché non è felice secondo una suora), sulle sue scelte sbagliate o segnate dal Destino, sulla ricerca di un senso da dare alla vita. Le morti brutali restano quasi in secondo piano in un racconto dall’ aspetto ugualmente concreto, brutale ma direi anche filosofico. Entrano nella scena vicende del presente e del passato individuale e collettivo come la guerra e la Resistenza. Importanti le scelte, ripeto, che bisogna fare “anche quando tutto sembra perduto.” Anche quando la vita ci appare “una grandissima, immensa, gigantesca fregatura.” Un personaggio questo Filippo Dolci che riesce, con la sua mitezza e bontà, a sfumare gli aspetti più neri dell’uomo. A fine lettura alziamo la testa e stringiamo le labbra. Qualcosa rimane.

Per La storia del Giallo Mondadori ecco Le copertine, quinta interessante puntata del nostro Mauro Boncompagni.