Sono sempre arrivato tardi, con i fumetti. Tardi con le saghe già iniziate, ma questo sarebbe il minimo: di solito arrivo tardi con le epoche già iniziate. Ho scoperto tardi riviste contenitore come "Frigidaire" o "Eureka", riscoprendole quando ormai la loro età era passata e recuperandole nel buio degli scaffali di una vecchia fumetteria; ho scoperto tardi "Comic Art" e il tanto che aveva da offrire, recuperato e spiluccato quando ormai le novità erano antiquariato, e non colmavano gli occhi di meraviglia ma andavano capite per l'epoca in cui erano nate; di "Heavy Metal" sapevo solo che c'era un film d'animazione fuori di testa e di "Linus" sapevo che ogni tanto c'erano anche dei fumetti, fra una satira politica e l'altra. Solo "Comix" sono riuscito a viverlo dall'inizio alla fine, ma quelle erano strips comiche e quindi un altro universo rispetto al fumetto a puntate.

Per fortuna ho perso solo due numeri della rivista a fumetti Sherazade della Cooperativa Autori Fantastici, un gruppo – fondato da Paolo Motta – di autori e disegnatori che mi sembrano abbastanza schizzati per avere le idee giuste.

È in uscita il terzo numero della rivista – tenete d'occhio Tictail ed Amazon – con un nuovo menu ricchissimo di fumetti: tutti diversi, tutti incatalogabili, tutti capaci di suscitare una parte di una grande emozione sfaccettata.

«Ho sempre avuto una passione per i mecha, i robot giganti giapponesi. Nella prima infanzia penso di aver visto tutti i cartoni di questo genere disponibili sulle emittenti locali nostrane, partendo dai classici creati da Go Nagai». Così Paolo Motta ci introduce il suo Teen Robot, splendida storia a puntate con i dinamici e taglienti disegni di Marco Ballò. Avendo vissuto anch'io l'epoca dei "robottoni" giapponesi è ovviamente uno stile che riconosco e con cui trovo subito un'affinità, ma al di là di questo mi sembrano le premesse per una molto intrigante che non vedo l'ora di continuare.

La seconda parte di Le saghe di Seelhoë di Roberto Fabris mi "brucia" la prima, ma fa niente: me la godo così com'è, con un protagonista che sembra il Jareth di Labyrinth (1986) ed una biblioteca del futuro che farebbe la gioia di ogni fanta-bibliofilo.

Arriva poi Fabio Lastrucci – che ho intervistato nell'iniziativa Estate 2018: Leggiamo italiano – a disegnare con un tratto schizzatissimo e irresistibile le Robocronache scritte da Beniamino Franceschini, che ci guida in modo criptico alla scoperta di una cultura robotica inedita e sorprendente.

Possiamo parlare di "fanta-mitologia" per Il vero volto di Marco Rossi? Forse no, visto che già la mitologia è "fanta" per eccellenza: questo suo testo breve non stonerebbe in alcun racconto mitografico.

Il tratto intenso di Giacomo Buso ci guida nel secondo episodio di Cutter, dal titolo I dittatori tramano nell’ombra, con un'eroina fuori da ogni schema e una "spalla" addirittura più potente di lei: un'accoppiata per storie che faticano ad essere contenute dal solo universo conosciuto.

Dopo una serie di Istantanee – storie brevi e taglienti scritte da Marcello Bondi e firmate da vari disegnatori – il potere di Grayskull ci fa incontrare l'eroe meno nobile dell'universo: Pee Man ed i Masturbatori dell'Universo, scritto da Simone Ammendolea e disegnato da Daniele Guadagna. Definirla una parodia dissacrante dei Masters of the Universe sarebbe alquanto riduttivo: definiamolo un sommo insulto che solo un grande amore verso quei personaggi più dettare. Citazionismo anni Ottanta come se piovesse ed una sola regola: dissacrare tutto il dissacrabile.

Si torna ad atmosfere decisamente più serie e cupe con Il cavaliere grigio: Cenere (parte I), con i testi di Marco Generoso e i disegni di Riccardo Rubegni. Un antipasto di storie oscure, una prima puntata con un cavaliere che non ricorda affatto epiche imprese bensì epiche sconfitte: saprà affrontare il destino che lo attende nelle prossime puntate?

Ed ora giriamo il fumetto, perché Mors in vino, con testi di Paolo Motta su soggetto di Fabrizio Borgio e i disegni Ambra Brambilla, è tutto al contrario: per leggerlo… dobbiamo fissarlo attraverso una bottiglia scolata!

Un numero ricchissimo e denso del gusto delle grandi riviste a fumetti della storia italiana, con spunti veloci e ficcanti sparati fra gli occhi dei lettori, così che non si sappia quale delle varie storie ci ha colpito di più e più a fondo. È l'insieme che conta, e l'onda di emozioni variopinte ci sommerge con il suo caleidoscopio di disegni e storie. L'unica cosa che può tenerci a galla… è aspettare il prossimo numero!