Ernest Hamilton, pittore inglese di fama internazionale è Il cacciatore di luce, il protagonista dell’ultima fatica di Giovanni Ferrero scrittore e amministratore delegato dell'omonimo gruppo di Alba, famoso in tutto il mondo per la Nutella.

Hamilton è un pittore che ha trovato in Africa una vera ragione di vita. Un disincantato cinquantenne che vive e lavora in equilibrio con la sua solitudine in un buen retiro a Città del Capo, con il mare e la natura che fanno da leit motiv delle sue opere, in cui cerca di catturare il colore nella sua più perfetta essenza.

Non sente il bisogno di una musa ispiratrice, ma la sua vita cambia all’improvviso dopo aver incontrato Serena, giovane fiorista che ha fatto del suo lavoro un’arte e della floromanzia una passione. Dalla loro speciale alchimia ne deriva un rapporto di amore artistico in cui Ernest gioca il ruolo di mentore e Serena di talentuosa allieva.

Ernest Hamilton: “Bisogna provare a essere pittori in ogni frammento della propria vita, non solo quando ci si trova davanti al cavalletto”.

Questo è il primo filone narrativo che fa da snodo portante del romanzo che è qualcosa di più profondo e meditato di una trama gialla.

Il secondo si dipana esplorando sempre il complesso rapporto maestro-allieva in un settore più pragmatico, ossia quello poliziesco investigativo.

L’altra sotto-trama che arricchisce il romanzo, si sviluppa infatti partendo dalla relazione tra Angel Santos, ispettore del Corpo di Polizia Criminale e Kay Evrett, la recluta alle prime armi, che devono risolvere un misterioso caso di omicidio, la cui vittima è Maggie Stone, medico di una organizzazione non governativa attiva in Sudafrica.

Angel Santos: “Pensa a lui quando mangi, quando ti fai la doccia. Che sia rivolto all’assassino l’ultimo pensiero della sera e il primo del mattino».

A completare il quadro dei protagonisti, che entrano in gioco come attori in un film, nella terza traccia narrativa, Johnny Hoover, medico dal passato velleitario e dal presente travagliato che affronta quotidianamente la disperazione e la povertà e che ha trovato nell’alcol unico conforto, e Chanel, una giovane e intrigante ballerina che rappresenta l’ultima possibilità di una nuova chance di vita.

Tutti destini fin troppo diversi che però convergono perfettamente in un intrigo giallo, con sullo sfondo la costante e sinistra presenza di una casa farmaceutica, la Sundpharma, che insegue l’ambizioso obbiettivo di una cura per l’AIDS, la malattia del secolo, che sta drammaticamente martoriando l’intero continente africano.

Ernest Hamilton: “Da quando era entrata nella sua vita, era come se Serena avesse piantato fiori nel deserto della sua solitudine, una terra arida e polverosa”.

L’improvvisa malattia di Serena, un serial killer dal macabro modus operandi, la risolutezza del commissario Santos in guerra con il mondo, la tenacia dell’ingenua Kay nella ricerca del colpevole e la voglia di rivalsa sulla vita di Johnny fanno da mirabile innesco a un vero e proprio confronto di sentimenti, sviluppando una trama ad orologeria che Giovanni Ferrero risolverà solo alla fine, con l’ultimo pezzo del puzzle, in una conclusione rivelatoria e del tutto inaspettata.

Angel Santos: “Questa è la prima regola. Ricorda: un’indagine è come un innamoramento… ma con la persona sbagliata!”

Una prova autoriale di alto profilo che offre il meglio nelle appassionate descrizioni delle location – l’Africa diventa vivida protagonista anch’essa del romanzo in tutta la sua grandezza e miseria umana – nelle espressioni dei sentimenti e delle sensazioni dei protagonisti, tutte pennellate artistiche che trasformano i personaggi in persone con una propria energia, figure indelebili, che prendono vita e animano l’esposizione, rendendo il romanzo coinvolgente e memorabile nel suo genere.

Ernest Hamilton: “Ora poteva essere di nuovo un cacciatore di luce, e rendere il mondo un posto più luminoso per tutti quelli che amava”