Marisa Ranieri Panetta è prima di tutto una appassionata archeologa a cui ha unito la passione di scrivere sui giornali, di essere una validissima giornalista e nel caso di Vesuvius (2013) racconta sotto forma di romanzo, di cui inventati sono solo alcuni personaggi, quanto accadde a Pompei e d’intorni in quel terribile settembre, cioè secondo il modo di contare i giorni dei romani, il nono giorno prima delle Calende di Settembre.

E’ ovvio, e accade anche nei nostri giorni, che la memoria dell’uomo sia molto corta e in quell'occasione non vi era alcuna memoria storica di eruzioni, avvenute forse secoli prima, ma già da qualche anno, prima della catastrofica eruzione del 79 d.C. in tutta la zona di Pompei e nei paesi limitrofi vi erano stati terremoti e il più catastrofico era avvenuto diciassette anni prima con danni enormi, crolli di case, morti ed erano perite addirittura seicento pecore.

Nel romanzo l’autrice, racconta la storia di Flavia originaria di Rieti che per salvare la famiglia da un enorme debito era andata in sposa controvoglia a un ricco mercante Quinto Poppeo che l’aveva portata nella sua ricca villa di Pompei.

Annoiata dalle lunghe assenze del marito e insofferente del dover svolgere le sue funzioni di moglie, non era invece indifferente alle attenzioni di un brillante uomo politico: Lucio Ceio che abitava in una casa vicina. Il lettore non solo seguirà queste vicende, ma sarà informato su come vivevano gli abitanti di Pompei e anche su molte vicende che stavano accadendo a Roma, come la morte di Poppea, moglie di Nerone che, si mormorava l’avesse uccisa perchè innamorato di Messalina.

Nel volume la parte storica è interessante e coinvolgente, sembra di percorrere quelle strade piene di gente, di partecipare ai loro festini e di frequentare le famose terme e anche le lupanare, insomma una città “viva” con gli abitanti che avevano una grande voglia di ricostruire quanto era stato distrutto dal terremoto.

Colpisce infine la vivida descrizione della eruzione esplosiva del Vesuvio e di come, proprio quando i superstiti pensavano di essere scampati dalla sua furia. ecco arrivassero i flussi di cenere e gas tossici che provocarono la morte di tutti. Poi ancora altre nubi ardenti che viaggiavano alla velocità di 80 chilometri e che non diedero scampo a nessuno.

Quando abbiamo scritto che la memoria dell’uomo è molto corta ci riferiamo anche al fatto che l’ultima eruzione del Vesuvio è avvenuta nel 1944 e poco dopo si è ripreso a coltivarne le pendici e a costruire case nelle immediate vicinanze senza ricordare che il vulcano è solo “dormiente” e potrebbe esplodere nuovamente entro breve.

Un libro veramente interessante che è in parte saggio storico e in parte romanzo con protagonisti in parte inventati ma molti che realmente hanno vissuto in quel periodo.

l’autrice:

Marisa Ranieri Panetta vive e lavora a Roma. Archeologa, saggista e giornalista per l'Espresso, Il Giornale dell'Arte e Archeo, si dedica da quasi trentanni alla divulgazione scientifica: tra i molti riconoscimenti, ha vinto il Media Save Art, promosso dall'Iccrom-Unesco, per un reportage su Pompei nel 1997, pubblicato dall’Espresso.

Tra le sue pubblicazioni: Nerone, Il Principe Rosso e Pompei. Vita, storia e arte della città sepolta tradotte in molte lingue e Le donne di Augusto, Electa 2014.

Di recente ha collaborato alla mostra Nerone allestita al Colosseo, Foro Romano e Palatino.

È promotrice delle recenti campagne per la salvaguardia dei siti archeologici a rischio, tra cui Villa Adriana.

Nel 2014 ha vinto il premio Rhegium Julii per la narrativa.

la quarta:

Sotto le pendici verdeggianti del Vesuvio Flavia rimpiange la sorte che l’ha obbligata a sposare il ricchissimo Quinto, molto più anziano di lei. Dall’altra parte della strada, Lucio Ceio, brillante uomo politico, spia la sua inquietudine, pronto a offrirle un momento di dolcezza, una breve passione clandestina. Quinto, spesso lontano per affari, intraprende un viaggio che lo inghiottirà nel mistero; nel frattempo, a Roma, la moglie di Nerone Poppea muore all’improvviso in circostanze poco chiare, e il console Plauzio, insieme ad altri senatori, aderisce a una congiura contro l’imperatore. Attimi di felicità e di tristezza, segreti tormentosi e brillanti carriere, vissuti da uomini e donne inconsapevoli che la bella e chiassosa città di Pompei sta per essere travolta da una catastrofe inimmaginabile. Dalla costa vesuviana a Rieti, dalla penisola iberica alla capitale dell’Impero, si snodano le vicende di un’umanità vivida e vera, magistralmente narrata nei luoghi stessi in cui ha abitato; un passato che diventa un presente familiare, a tratti intimo, in cui il lettore riconosce senza esitazione un patrimonio di storia e cultura molto più vicino a noi di quanto si possa immaginare. E su tutto incombe l’ombra del Vesuvio, il monte sacro a Giove, che nessuno all’epoca immaginava fosse un vulcano.

Marisa Ranieri Panetta, Vesuvius (2013)

Salani, pagg. 375, euro 9,90