La Fazi Editore pubblica il thriller Torna a casa (Come Home, 2012) scritto da Lisa Scottoline una autrice che anche nel nostro paese ha un grande seguito.

Anche in questo nuovo romanzo, la scrittrice vuole descrivere i rapporti di amore e/o di odio che possono intercorrere tra persone che si conoscono o addirittura tra appartenenti allo stesso nucleo famigliare.

Si chiama Jill Farrow, la protagonista del romanzo, ha quarant’anni, lavora come pediatra e nella vita ha avuto la sua parte di gioie e di dolori. Si sposa giovanissima, ma la morte del marito la lascia sola abbastanza presto e così a trent’anni, credendo ancora nell’amore si risposa con un uomo, William che ben presto si rivela essere un disonesto e un falso e non appena Jill se ne rende conto divorzia.

Arrivata all’età di quarant’anni, con una splendida figlia, Megan, Jill conosce Sam, un uomo che sembra avere tutte le carte in regola per essere un buon marito.

Alle soglie del matrimonio, avviene un fatto imprevisto, alla sua porta bussa Abby la figlia dell’uomo da cui ha divorziato e che per forza di cose dopo il divorzio Jill aveva perso di vista anche se lei con la figliastra era sempre andata d’accordo.

Abby è sconvolta e le racconta che suo padre è morto improvvisamente, secondo lei è stato assassinato e così si è recata immediatamente dall’unica persona di cui ha fiducia.

La ragazza supplica Jill di trovare l’assassino e lei pur riluttante inizia una sua indagine privata scoprendo che molte cose non tornano, però mentre scava in profondità le sue azioni minacciano di distruggere la sua nuova famiglia, la sua sudata nuova felicità e mette in pericolo anche la sua vita.

Nonostante tutto ciò, non può voltare le spalle a quella ragazzina che ha amato come se fosse la propria figlia.

Un romanzo che si legge d’un fiato e che pone al lettore delle domande sulla definizione di maternità (anche di una figlia acquisita) e quali sono i limiti per l’amore della propria famiglia.

Una interessante nota della autrice in merito ai suoi romanzi:

Ho scritto diciotto romanzi, e in ciascuno di essi il mio scopo è stato quello di scrivere qualcosa di autentico. Questo non significa autentico in senso letterale. Significa emotivamente autentico. Un romanzo non trasmette emozioni se non è emotivamente autentico, e se lo è e trasmette quel che intende trasmettere, ciò che accade è qualcosa di magico.

Per scrivere un romanzo che sia emotivamente autentico, devo scavare dentro di me. Perché raggiunga il vostro cuore, deve provenire dal mio. In Torna a casa ho scavato in profondità, perché nella mia vita, durante il mio secondo matrimonio, sono stata la matrigna di tre ragazze, oltre che madre della mia. La prima cosa che devo chiarire è che le figliastre di questo romanzo non sono le mie vere figliastre, né sono in nessun modo ispirate a loro. I personaggi di questo romanzo sono totalmente frutto della mia fantasia, e lo stesso vale per il secondo marito di questo libro. Ma l'autenticità emotiva dell'essere matrigna ed ex matrigna la conosco. L'ho vissuta, quindi posso scriverne e sperare che questa pervada il romanzo e gli dia autenticità emotiva.

Detto questo, non è necessario essere una matrigna, e neanche una madre, per riconoscere le emozioni o perché queste facciano vibrare una corda in noi, perché è così che funziona l'autenticità. Risulta vera, per tutti.

L’autrice:

Lisa Scottoline è nata a Filadelfia nel 1956, dove ha esercitato la professione di avvocato fino alla nascita della figlia. Da quel momento in poi si è dedicata interamente alla scrittura, riscuotendo grandi successi: nel 1995 ha vinto l'Edgar Allan Poe Award con il thriller Final Appeal e i  suoi romanzi sono sempre ai primi posti della bestseller list del «New York Times».

Sino ad oggi ne ha scritti 18 che sono stati tradotti in 32 paesi.

Vive nei pressi di Filadelfia.

La quarta:

Jill è una donna di quarant'anni, ha un lavoro che la gratifica e sta per sposare quello che sembra finalmente essere "l'uomo giusto", Sam, l'altra metà della mela. Dopo un paio di matrimoni finiti male le cose si stanno aggiustando, sua figlia Megan è cresciuta, ha tredici anni e si dimostra brillante e talentuosa. Ma in una sera di pioggia al riparo della sua nuova conquistata serenità, avviene qualcosa proprio fuori dalla sua villetta di un sobborgo di Philadelphia. Barcollando, si trascina fino alla porta di casa una ragazza. Jill ci mette pochi secondi a riconoscere in lei Abby, la sua figlioccia, la bambina cui ha fatto da madre fino a che è stata sposata con il padre, William, il suo secondo marito. Il divorzio che ne è seguito ha spazzato via anche il loro rapporto, ma ci sono affetti che non si fanno annullare, se ne restano in disparte senza svanire,  nell'attesa di ritrovarsi. Così succede a Jill e Abby. quando quest'ultima corre dall'unica persona di cui sente di potersi fidare con l'urgenza di raccontare cosa ha appena visto: suo padre William è morto, anzi, a suo avviso è stato ucciso. E' l'inizio di un'indagine privata, che  prosegue  parallela  alle  mosse  della polizia, una ricerca che conduce Jill lontana da quel tracciato di serenità che aveva appena iniziato ad assaporare.  Per aiutare la sua figlioccia, verso la quale prova un amore profondissimo, la donna metterà a repentaglio la sua famiglia, il rapporte con Sam e l'incolumità dell'amata Megan.

Torna a casa di Lisa Scottoline (Come Home, 2012)

Traduzione Simonetta Levantini e Giuliano Bottali

Fazi Editore, pagg. 472, euro 14,00