Dopo il grande successo de Il tribuno ritorna l’autore rivelazione che ha scalato le classifiche in Inghilterra e in Italia. Newton Compton porta sugli scaffali - da giovedì 28 febbraio prossimo - un romanzo crudo e spietato, con scene di battaglia epiche e vivide: la conquista del potere lascia una scia di sangue.

Ecco quindi la seconda avventura del ciclo di Vespasiano: Il giustiziere di Roma (Vespasian. Rome’s Executioner, 2012) di Robert Fabbri.

     

Dalla quarta di copertina:

Tracia 30 d.C. Dopo quattro anni di servizio militare ai confini dell’impero, Vespasiano non può sfuggire alla tumultuosa politica di Roma, ormai sull’orlo della disgregazione.

I suoi comandanti lo hanno incaricato di infiltrarsi di nascosto in una fortezza assediata sulle rive del Danubio, e di portare via un vecchio nemico prima che il caposaldo cada nelle mani dell’esercito imperiale. La missione di Vespasiano è di vitale importanza nella lotta all’ultimo sangue per il diritto a guidare l’Urbe. L’uomo che gli è stato ordinato di catturare potrebbe essere il testimone che distruggerà Seiano, il prefetto del pretorio e, di fatto, il vero reggente dell’impero.

Per portare a compimento la sua missione, Vespasiano dovrà affrontare imboscate tra le montagne, pirati in mare e le spie di Seiano che tramano tutt’intorno a lui. Ma alla fine il pericolo più grave risiede nel cuore corrotto dell’impero, nella corte di Tiberio, imperatore di Roma dissoluto, paranoico e imprevedibile.

Fabbri ci regala un nuovo romanzo potente e incalzante, un quadro a tinte forti del periodo più oscuro della vita del grande imperatore.

     

Ecco un estratto:

Vespasiano spostò con cautela il proprio peso sul piede sinistro, cercando di non far frusciare le foglie morte e di non calpestare i ramoscelli che tappezzavano il fondo chiazzato di neve della foresta. Aveva coperto le ultime decine di passi senza emettere alcun suono, con il fiato che si trasformava in vapore di fronte a lui mentre cercava di riprendersi dopo una lunga caccia. Era rimasto solo, avendo lasciato i suoi compagni, due schiavi cacciatori presi dalle stalle reali, un paio di miglia più indietro a seguirlo lentamente con i cavalli mentre lui, a piedi, braccava furtivamente la sua preda ferita. Era un giovane cervo, ormai vicino; la traccia di sangue dalla ferita di freccia che gli aveva inflitto sul collo sembrava più fresca, e ciò significava che stava guadagnando terreno sull’animale, sempre più lento e indebolito dalla perdita di sangue. Il giovane romano tirò la corda del suo arco da caccia e si portò l’estremità piumata della freccia alla guancia, pronto a scoccare. Osando a malapena respirare, fece un altro paio di passi in avanti e sbirciò intorno a sé, guardando attraverso gli spazi tra i fitti alberi, alla ricerca di segni di pelo bruno tra le tinte terra e ruggine della foresta d’inverno.

Con la coda dell’occhio, in lontananza a destra, colse un leggero movimento che lo fece immobilizzare per un istante. Trattenne il fiato mentre girava la sua corporatura tozza per fronteggiare la fonte di quella distrazione. A circa venti passi di distanza, seminascosto nell’intricato sottobosco, c’era il cervo, con il garrese imbrattato di sangue, che lo fissava immobile con aria afflitta. Mentre Vespasiano prendeva la mira, si accasciò al suolo, rendendo inutile il tiro. Il giovane imprecò, furioso perché gli era stata negata l’ebbrezza dell’uccisione dopo una caccia così lunga. Gli sembrava una metafora degli ultimi tre anni e mezzo che aveva trascorso di guarnigione in Tracia, da quando la rivolta era stata sedata. Qualunque promessa di azione militare era sempre sfumata nel nulla, e ogni volta lui se n’era ritornato all’accampamento frustrato, con la spada pulita e i piedi doloranti per aver dato la caccia a qualche brigante per la campagna. La dura verità era che il regno di Tracia, cliente di Roma, era in pace, e lui si annoiava.

    

Per saperne di più e per un’anteprima gratuita, ecco il link: http://www.newtoncompton.com/libro/978-88-541-4735-5/il-giustiziere-di-roma

    

Robert Fabbri è nato a Ginevra e vive tra Londra e Berlino. Per venticinque anni ha lavorato in produzioni televisive o cinematografiche come Billy Elliot. La sua passione per la storia, in particolare per quella dell’antica Roma, lo ha spinto a scrivere questa serie dedicata all’imperatore Vespasiano, di cui la Newton Compton ha pubblicato con grande successo i primi due episodi, Il tribuno e Il giustiziere di Roma.

Rimaniamo in attesa del suo terzo titolo, False God of Rome, in uscita quest’anno in patria.

    

Il giustiziere di Roma di Robert Fabbri (Newton Compton - Nuova Narrativa Newton n. 400), 384 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 4,99) - ISBN 978-88-541-4735-5 - Traduzione di Giampiero Cara