Con il thriller storico Il segreto dello speziale (L’apothicaire, 2011) la Rizzoli presenta al lettore italiano lo scrittore francese (ma anche cantante e compositore) Henri Loevenbruck.

Il segreto dello speziale è il suo più recente thriller che ha ottenuto in Francia un ottimo successo, come già era accaduto per i due precedenti precedenti thriller, inedediti in Italia (Le Syndrome Copernic e Le Testament des siècles).

Nel presente romanzo lo scrittore trasporta noi lettori nella Parigi del 1313 e qui seguiremo le avventure di un personaggio veramente particolare e interessante: Andreas Saint-Loup.

E’ un  bravo speziale, le sue pozioni curano molti malanni e pertanto è noto e apprezzato in tutta la città, un giorno nello scendere le scale che permettono di recarsi dal suo alloggio alla bottega nota per la prima volta che a metà strada c’è una porta, dietro la quale trova una stanza di cui non sapeva l’esistenza.

La stanza è vuota, ma in perfetto ordine e allo speziale sorge il dubbio che in un passato di cui non ricorda nulla, forse quella stanza era abitata. Ma da chi?

Pensa di indagare su questa faccenda ma ben presto si trova in una situazione per lui sconvolgente e pericolosa: saraà inseguito da misteriosi cavalieri il cui scopo malevolo non lascia dubbi e inoltre sarà bollato come eretico dall’Inquisizione senza saperne il perchè.

Dovrà fuggire e nella fuga, che è anche una ricerca di un passato di cui a perso memoria, sarà accompagnato dal suo fedele apprendista e da una bella occitana dagli occhi di smeraldo.

Un lungo e periglioso viaggio che lo porterà fino al Monte Sinai, dove forse avrà le risposte ai suoi tormentosi dubbi che lo assillano.

L’autore:

Henri Loevenbruck ha passato la giovinezza tra Parigi e l’Inghilterra, dopo aver conseguito un master in inglese alla Sorbona, ha lavorato come giornalista. Nel 1990 ha suonato l’organo Hammond e cantato in diversi gruppi rock e nel contempo scriveva canzoni per altri artisti.

Nel 1998 scrive il suo primo romanzo ottenendo un notevole successo.

I suoi romanzi, tutti bestseller in Francia, sono tradotti in quindici lingue.

la quarta:

Parigi, anno del Signore 1313. In una rigida mattina d'inverno, Andreas Saint-Loup, speziale noto in tutta la città per la vasta sapienza e l'efficacia dei suoi rimedi, si ferma impietrito sulle scale che dai suoi alloggi portano alla bottega: a pochi passi da lui, dietro una vecchia porta mai notata prima, c'è una stanza della quale Saint-Loup aveva fino a quel momento ignorato l'esistenza. Vuota e in perfetto ordine, sembra alludere a una presenza remota, familiare e oscura al tempo stesso.

Possibile che un tempo, tanti anni prima, abbia alloggiato lì qualcuno di molto vicino allo speziale, qualcuno di cui adesso non resta neppure il ricordo? Sulle tracce di un enigma tanto più sconcertante per un uomo da sempre votato alla scienza e al raziocinio, Saint-Loup si mette in viaggio.

In compagnia del suo apprendista e di una occitana dagli occhi di smeraldo — e con in tasca il diacodio in cui è solito affogare le pene di una mente tormentata e febbrile -attraverserà la Francia e la Galizia, arriverà a Compostella e poi al Monte Sinai, prima -di trovare risposta all'arcano che l'assilla.

E di imbattersi nel “Libro che è nulla”, un testo antichissimo e pericoloso capace di svelare il mistero filosofico più grande che ci sia.

Il segreto dello speziale di Henri Loevenbruck (L’apothicaire, 2011)

Traduzione Maria Vidale

Rizzoli, collana Rizzoli Best, pagg. 772, euro 19,00