La zona aerobica aveva bisogno di aria. La puzza di sudore impestava la palestra, manco vi fosse stato sperimentato un nuovo preparato per la guerra batteriologica. Infatti, era completamente spopolata. Come ogni zona di guerra che NON si rispetti (ci mancherebbe che un deve pure rispettare la guerra), aveva il coraggio di starci solamente un cameraman. In questo caso quello di TeleCampanile, oramai veterano dei più atroci delitti che si consumavano durante la controra.

Ma i vari attrezzi ginnici che si paravano sul percorso rendevano difficile una bella inquadratura drammatica e continua. Tanto più che l’operatore non aveva una steadycam e l’obiettivo gli ballava fra le mani. L’ispettore Ventrella, accortosi dell’inconveniente, gridò spazientito: — Uhé e che cappro combini?

Era abbarbicato alla rastrelliera, come su una ruota della tortura, incapace di muoversi. Accorgendosi di essere finalmente inquadrato, emise delle lamentazioni da sceneggiata: — M’hanno ucciso come Cristo in croce! Papà, è Natale!... Brigadie’, ’na sigaretta!...

Il commissario Masciopinto sbucò da dietro una montagna di materassini: — Il troppo mangiare fa male alla salute. Finalmente l’avete capito, se avete deciso di venire in palestra...

    

Per continuare a leggere, ecco il link: racconti/13409/