La Edizioni Piemme da qualche tempo ha dato vita a una interessante collana: Linea Rossa la cui missione è presentare a noi lettori, il meglio della narrativa noir e thriller di grandi autori sia stranieri che italiani.

Una novità di questo mese di giugno è L’appalto di Sergio Grea. L’autore forte delle sue passate esperienze di lavoro, in campo petrolifero, che lo hanno portato in giro per il mondo e in particolare anche in Uzbekistan, ci presenta ora questo romanzo che parte da New York, proprio da una data precisa e conosciuta da tutti: l’11 settembre del 2001.

Il protagonista, Dave Stirling, avvocato di diritto internazionale, per colpa di quel catastrofico evento ha perso l’ufficio, il socio e il lavoro, inoltre e quasi senza soldi in attesa dei rimborsi della assicurazione.

Gli viene offerto un lavoro, che in tempi normali avrebbe rifiutato, un magnate russo, Vladimir Kroshenko richiede la sua consulenza in quanto vuole prendere in appalto la costruzione di alcune dighe che dovranno essere costruite sul Lago Aral.

E’ notorio che il lago Aral si è ridotto a un decimo della sua superficie in quanto i russi hanno captato le acque dei suoi due immissari per coltivare il cotone e solo recentemente si cerca di fermare questo disastro ecologico.

Dave si reca in Uzbekistan, dove dovrebbero sorgere le dighe ma ben presto si rende conto che la situazione è ben diversa da quella prospettata dal magnate russo e si troverà dentro a un gioco molto pericoloso fatto in complotti, tradimenti, interessi particolari e omicidi.

L’autore: 

Sergio Grea è nato a Genova, ma milanese d’adozione, sposato con due figli, è stato un manager di altissimo livello nel settore petrolifero, incarico che lo ha portato a viaggiare in tutto il mondo. Ha vissuto, tra l’altro, nel Corno d’Africa e, proprio da quest’esperienza, ha tratto ispirazione per il suo romanzo I signori della sete (Piemme, 2009), per cui la stampa ha mostrato molto interesse. Ha conoscenza diretta anche dell’Uzbekistan che fa da sfondo al nuovo romanzo di Piemme, "L’appalto", così come di buona parte dell’Asia Centrale. Ha pubblicato anche Vorrei che fosse domani e Saigon, addio.

La “quarta”: 

Dave Stirling ha bisogno di ricominciare. Come per New York, la sua città, l’11 settembre è una ferita ancora aperta, perché quel giorno ha perso il suo studio ma soprattutto il suo socio e migliore amico. Avvocato di diritto internazionale ridotto sul lastrico dall’assicurazione che non si decide a risarcirlo, non ha davvero più nulla da rischiare. Per questo, quando Vladimir Kroshenko, uno dei più potenti uomini d’affari della nuova Russia, richiede la sua consulenza per una trattativa delicata e complessa, non può che accettare. Il magnate vuole assicurarsi la costruzione di alcune dighe sulla parte uzbeka del lago Aral; un progetto parte della grande operazione di recupero ecologico in un’area compromessa da decenni di politica economica spregiudicata. Il concorrente da battere è una società francese che si serve di una giovane negoziatrice con fama di essere infallibile, Edith Beauvart. Ma non è quella donna dal fascino algido l’ostacolo più arduo. In Uzbekistan, dove il gelo mozza il respiro, quel paesaggio arido e ostile sembra presagio di un affare ben più complicato, in cui entrano in gioco attori imprevisti e pericolosi. E Stirling inizia a sospettare che dietro le motivazioni ambientaliste si nascondano interessi decisamente meno nobili. Perché quel territorio, per ragioni diverse, fa gola a molti. E nessuno è disposto a stare a guardare.

L’appalto di Sergio Grea (2012)

Edizioni Piemme, collana Linea Rossa, pagg. 489, euro 18,50