Due serate, oggi e domani, all’insegna del thriller interpretato dal bravo attore Kevin Bacon.

 

Dopo il grande successo del film Il giustiziere della notte (Death Wish, 1974), quando nel 1982 uscì il sequel gli editori italiani non vollero farsi trovare impreparati riguardo i romanzi di Brian Garfield. Però Il giustiziere della notte 2 (Death Wish II) non era tratto da un romanzo, bensì estensione delle vicende del primo titolo di Garfield: ciò nonostante, il 18 aprile 1982 Il Giallo Mondadori (n. 1733) fece uscire il romanzo Il giustiziere della notte 2 (Death Sentence, 1975) con tanto di Charles Bronson in copertina, sebbene non si parlasse di “quel” giustiziere.

Il romanzo si focalizzava molto sulla questione delle armi negli Stati Uniti (tema caro all’autore, che pubblicò un racconto sul tema anche sulla Alfred Hitchcock’s Mystery Magazine), toccando comunque anche il tema dei vigilanti fai-da-te. Con il film omonimo - che non è tratto dal romanzo - ha poco a che vedere, e la sua trasposizione cinematografica ufficiale (anche se non fedele) si ha solo nel 2007 con Death Sentence - in onda stasera su RAI4 alle 21.10.

Nick Hume è un marito attento e un buon padre di famiglia. Una notte però uno sbandato gli uccide il figlio, e l’uomo si rende conto che non esiste altro tipo di giustizia se non quella che si può fare con le proprie mani... anzi, con le proprie armi.

    

Di tutt’altra pasta è Echi mortali (A Stir of Echoes, 1999), in onda giovedì 12 gennaio su IRIS alle 21.10.

Il film è l’ottima versione cinematografica del romanzo di culto Io sono Helen Driscoll (A Stir of Echoes, 1958) di Richard Matheson, a metà fra ghost story e thriller che ha influenzato - più o meno dichiaratamente - gran parte della produzione successiva di questo genere.

Jake Witzky è (di nuovo) un marito attento e un buon padre di famiglia. Ha una bella casa e un bel lavoro: non gli manca proprio nulla. Finché una sera per gioco non viene coinvolto in una seduta spiritica: dal giorno dopo comincerà a comportarsi stranamente. La sua mente è come se si fosse aperta e sente “cose” che gli altri non capiscono, e comincia a vedere il fantasma di una donna che gira per casa. Tutto questo non fa certo bene al suo ménage familiare, ma Jake indaga e scopre ben presto che il fantasma non è altro che il simbolo di qualcosa di marcio fra gli abitanti del suo quartiere...

Un piccolo film ma che ha la potenza evocativa dello stile di Matheson, grazie ad una regia solida e ad una fotografia intensa.