Angeli con la faccia sporca (1938)

Amici anche fuori dello schermo, James Cagney e Pat O’Brien si ritrovano per la sesta volta insieme in questo immortale classico del genere gangster. Il Rocky Sullivan interpretato da Cagney è un giovane duro e carismatico del quartiere, la cui ascesa nel mondo della criminalità lo fa diventare un eroe per una banda di teppisti. O’Brien è invece padre Connelly, l’amico di gioventù fattosi prete, che si ripromette di porre fine all’influenza di Rocky. Altri talenti di prima grandezza sono: Humphrey Bogart nei panni di un avvocato dedito agli intrighi, Ann Sheridan in quelli della tagliente fidanzata di Rocky e i Dead End Kids in quelli degli adoranti monelli di strada, tutti abilmente diretti da Michael Curtiz (Casablanca). Nel 1938 Cagney ottenne il New York Film Critics Award come Miglior Attore, nonché una delle tre nomination all’Oscar® conquistate dal film. Guardate la raggelante scena finale nel braccio della morte e capirete perché.

Nemico pubblico (1931)

Il film che ha segnato l’ingresso prepotente di James Cagney nel mondo della celluloide con la sua vibrante interpretazione del ragazzo di strada Tom Powers - ma solo perché il responsabile della produzione Darryl F. Zanuck decise di intervenire all’ultimo momento nel casting. Quando le riprese ebbero inizio, Cagney aveva un ruolo secondario, ma Zanuck rimase immediatamente colpito dal modo in cui Cagney dominava lo schermo e gli affidò quindi la parte del protagonista. A partire da quel momento nacquero un genere classico indelebile e la carriera duratura di una star. Diretto magistralmente da William A. Wellman che per stile, dialoghi e disperazione ne ha fatto un archetipo della cinematografia degli anni ‘20, Nemico pubblico è un affresco teso, crudo e incisivo dell’età del Proibizionismo… persino a colazione, quando viene servito il pompelmo.

 

I ruggenti anni Venti (1939)

L’epoca del traffico clandestino di liquori, il Proibizionismo, ripercorsa nella vivida cronaca di un maestro della regia quale Raoul Walsh. Sullo sfondo di un montaggio e una narrazione da cinegiornale, il film segue la vita del veterano di guerra disoccupato Eddie Bartlett (James Cagney), che si dedica allo smercio illegale di alcolici passando “dalle battaglie alle bottiglie”. Le battaglie tuttavia attendono Eddie fuori e dentro il suo impero in espansione. Fuori ci sono feudi territoriali e carneficine della malavita. Dentro, il tradimento del suo socio che fa il doppio gioco (Humphrey Bogart). Sarebbero trascorsi 10 anni prima che Cagney interpretasse un altro film gangster (La Furia Umana), un arco di tempo nel quale gli stessi gangster movies sarebbero diventati rari. “Era un pezzo grosso” dice nel finale Panama Smith (Gladys George), segnando il tramonto di Bartlett e… preannunciando la fine dell’attenzione di Hollywood all’epoca del gangsterismo.

La furia umana (1949)

Teppista psicotico morbosamente legato alla sua cinica mamma, in La furia umana James Cagney - più vecchio, più spaventoso e altrettanto elettrizzante – ci regala un’interpretazione come spietato Cody Jarrett, che non delude chi già lo aveva apprezzato in Nemico Pubblico. Diretto con vigore da Raoul Walsh, questo thriller dal ritmo incalzante, che segue la vita violenta di Jarrett dentro e fuori della prigione, si propone anche come uno straziante studio psicologico del protagonista. Jarrett è una bomba a tempo governata dall’istinto. Uccide un complice ferito e gode nel farlo. Trascura la moglie soffocante (Virginia Mayo) e adora la madre premurosa.

Valutazione tecnica

Quattro classici imperdibili del genere Noir interpretati da un'icona straordinaria: James Cagney.

Extra

Commento

Dietro le quinte

Documentario