«Bisogna guardare la vita da molto lontano, da un punto tra le stelle, o da ben oltre, perché le cose si compongano in armonia come il divorarsi terribile e innocente degli animali. Di lassù questo egoismo non sarà tutto maledetto. Farà sorridere come quello dei bambini». Accanto alle vicende della vita quotidiana, dietro la realtà dipinta dai giornali, c’è un mondo parallelo fatto di crudeltà, avidità, corruzione. Lo scopre il protagonista de L’erba della paura (Mauro Pagliai Editore), romanzo in cui Carlo Lapucci abbandona i mondi fatati delle Fiabe toscane per immergersi nell’oscurità di un noir dove il ritmo e i colpi di scena si intrecciano con uno stile impeccabile.

«Case, alberi, strada, finestre e portoni ondeggiarono improvvisamente come immagini su una tenda nel vento; poi quel velo si strappò e dietro non c’era niente, neanche il cielo...»

Un giovane, tranquillo uomo d’affari, si trova un mattino davanti a una banca in mezzo a una furibonda sparatoria che gli lascia nelle mani una ricchezza favolosa. Nello sfavillare dei diamanti si nascondono i misteri di una donna, le trame segrete delle passioni umane e i feroci giochi del potere che Federico Fontana, trasformandosi in uomo d’azione, decifra attraversando l’oscuro labirinto del mondo.

Un noir avvincente. Un’ottima trama che, intessuta della leggera e pregevole ironia di Carlo Lapucci, produce vera stoffa narrativa.

Nato a Vicchio Mugello nel 1940, poi trasferitosi a Firenze dove vive da anni, l’autore è ormai un punto di riferimento per quanto riguarda il folklore e le tradizioni popolari (le Fiabe pubblicate per la prima nel 1984 da Mondadori continuano a spopolare in libreria e nelle scuole). Ma Lapucci, scrittore di professione, amico di Fellini e apprezzato da Oriana Fallaci, ha esordito nella narrativa già nel 1979 con Itinerario a Vega, rientrato nella cinquina dei finalisti del Premio Strega, e ha pubblicato poesie nelle più importanti riviste.

Ne L’erba della paura racconta la storia di Federico Fontana, giovane e tranquillo uomo d’affari che un mattino, in seguito a una sparatoria in una banca, si ritrova con in mano un’immensa fortuna: due valigie piene di diamanti e valuta straniera. Ben presto si renderà conto di essere finito in una situazione più grande di lui e, soprattutto, assai pericolosa. Eppure sceglierà di combattere, entrando in un universo di trame segrete e giochi di potere, una realtà descritta dall’autore in modo vivido e velato di denuncia.

«Ho scoperto», spiega Lapucci, «che la maggior parte delle persone dimentica le notizie pochi anni dopo averle lette. Altrimenti si accorgerebbero che tante brutte storie sono ricorrenti, si ripetono puntualmente. Anche se il romanzo è ambientato trent’anni fa, i misfatti sono gli stessi di oggi».

L’erba della paura di Carlo Lapucci (Mauro Pagliai Editore), 208 pagine, euro 14,00 - ISBN 978-88-564-0171-4