The ghost.

Non è il titolo di un nuovo film sui fantasmi di prossima uscita, ma la nuova creatura dell’ingegno(?) bellico americano.

Dopo il primo aereo stealth, il Nighthawk, andato in pensione nel 2009 e sostituito dal F22 Raptor, ora l’invisibilità arriva anche per mare. The Ghost, è lo scafo capace di sfuggire ai controlli radar. Le forme spigolose e la supercavitazione gli permettono di scivolare sull’acqua riducendo l'attrito con l’acqua di un fattore pari a novecento volte. Progettato dalla Juliet Marine Systems, società attualmente in collaborazione con il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per la costruzione di un modello di 45 metri di lunghezza, è in grado di raggiungere i 97 chilometri l’ora e trasportare tonnellate di armi. Un vero e proprio arsenale nautico.

Aerei e navi invisibili, altre ed alte supertecnologie come il super siluro e i robot swarm, sono tuttavia riconducibili a una categoria di utilizzo sì di armi futuristiche, ma pur sempre convenzionali, in qualche modo legate a una consistente materialità di esecuzione. Il passo ulteriore, sarà l’impalpabile. Circolano indiscrezioni e in certi casi anche qualcosa di più, riguardo a una nuova evoluzione bellica.

Armi ad energia diretta.

Si intende una classe di armamenti che comprende numerosi dispositivi capaci di indirizzare sui bersagli, in modo molto preciso ed efficace, svariate forme di energia non cinetica. In sostanza, invece che colpire l’obiettivo con un proiettile, o mediante la forza d’urto di un’esplosione, questi dispositivi inviano sul bersaglio radiazioni elettromagnetiche o onde acustiche, fino ad arrivare alle armi al plasma o ad impulsi.

Armi laser.

La tecnologia laser è una delle maggiori protagoniste degli attuali programmi di ricerca per lo sviluppo di un nuovo arsenale ipertecnologico ed è impiegata con versatilità in diversi dispositivi bellici.

Tra le varie, futuristiche armi in sperimentazione presso i laboratori dell’esercito USA figura il dispositivo THEL, anche in versione portatile (MTHEL, dove M sta per “mobile”).

THEL, ovvero Tactical High Energy Laser. Un dispositivo laser ad elevata potenza. La Northrop Grumman, la compagnia che da alcuni anni si sta occupando dello sviluppo del progetto, in collaborazione con gli Israeliani, ha reso pubblici in video diversi test,

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in cui mostra come il potente raggio laser venga utilizzato per fare esplodere missili e proiettili in volo per mezzo di sostanze chimiche (fluorite di deuterio) che creano un raggio invisibile. L’esercito israeliano è il prima ad annoverare tale arma in dotazione al proprio esercito, facendo supporre che ne possieda già degli esemplari, probabilmente dislocati a difesa di basi militari e città. Il THEL rappresenta un livello superiore in questo tipo di nuova tecnologia, anche se la Northrop aveva già elaborato un progetto accostabile a questo con il sistema ABL, consistente in un laser chimico ad alta energia (Chemical Oxygen Iodine Laser - COIL), montato su di un Boeing 747 modificato. Il dispositivo, sviluppato dalla Northrop Grumman e dalla Boeing è in dotazione all’aeronautica USA dal 2003. L’ABL è in grado di individuare ed abbattere missili balistici, può restare in quota per molte ore e rifornirsi di carburante mentre è in volo.

Armi al plasma.

Il nome può far pensare a futuribili Guerre Stellari, ma i presupposti per la creazione di tali dispositivi risalgono agli anni ’40 quando Nicola Tesla iniziò a lavorare al suo progetto per un “Raggio della Morte”. Nel 1942, il progetto terminato venne proposto dallo stesso Tesla agli Stati Uniti quale arma per battere i nazisti, ma lo scienziato fu considerato pazzo e la sua proposta non fu presa in considerazione.

Il principio del “Raggio della morte” è qualcosa che sta a metà strada fra le armi laser e le armi al plasma, ossia quello di sparare contro il bersaglio un “proiettile” di energia, composto da materia elettricamente carica composta da elettroni, neutroni e protoni attraverso un processo di ionizzazione dell’aria. Oggi, armamenti di questo tipo sono in fase di avanzata sperimentazione da parte degli eserciti di: USA, Israele e Australia. L’applicazione letale di questa tecnologia è stata chiamata Pulsed Impulsive Kill Laser (PIKL). Il dispositivo (di cui nella foto si vede un prototipo), ha dimostrato la sua efficacia in diversi test, riuscendo a perforare anche armature in Kevlar e lastre di metallo.

Ci vogliamo dimenticare delle armi a microonde?

La CIA riporta un episodio che aprì la strada agli studi americani sulle microonde. Negli anni ’70 l’ambasciata americana a Mosca fu sottoposta ad un “bombardamento” a microonde. In tale occasione i servizi segreti russi adottarono un piano a lungo termine per indebolire l’apparato diplomatico statunitense presente a Mosca. Attraverso un’esposizione prolungata a microonde a bassa intensità i diplomatici americani subirono pesanti danni fisici e psicologici. Oltre all’insorgere di diverse forme di cancro sono stati documentati casi di problemi psicologici e cognitivi. I tessuti umani possono infatti essere gravemente danneggiati dalle microonde a diversi livelli: dall’insorgere di tumori a malattie della pelle, da impotenza ad indebolimento delle difese immunitarie, fino ad effetti sul sistema nervoso centrale capaci di provocare amnesie, demenza, sindromi depressive, paranoia. In base a questi effetti ne è stato più volte ipotizzato un uso “segreto” per l’indebolimento delle masse.

War games, war-minds. Invenzioni che farebbero la fortuna di qualsiasi spy-story, letteraria o cinematografica.

Ma ancora oggi, nonostante le super tecnologie e tentativi più o meno realizzati di cyber-guerra, la costante è che a morire sono sempre gli uomini, i soldati.

Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire.”

Jean-Paul Sartre

Perché la guerra è nata con l’uomo e morirà con lui.

Il nuovo "guerriero terrestre" sarà dotato di un nuovo tipo di fucile a doppia canna  in grado di sparare contemporaneamente munizioni standard e granate da 20 millimetri a un chilometro di distanza con un sistema avanzato a guida laser sulla canna che imposta automaticamente l'esplosione della granata, elmetto fornito di un display che adegua il sistema di illuminazione ed utilizza raggi infrarossi per le operazioni notturne, la possibilità immediata di comunicare con i compagni via satellite o scambiarsi messaggi elettronici grazie ad una mini tastiera a polso.

Ma non saprà arrestare l’emorragia di vite umane che un conflitto comporta.

 

Nemmeno l’esoscheletro Exoskeleton Xos 2, più leggero rispetto ai modelli precedenti, in grado di permettere al soldato movimenti più rapidi riducendo il consumo di energia e di muoversi ad una velocità di 5 chilometri orari e che dovrebbe vedere l'avviamento della produzione nel 2016, potrà impedire la sottrazione di vite umane.

Ci sarà sempre un'altra invenzione per superare la precedente e l’obiettivo, dichiarato o meno, sarà sempre quello dell’annientamento, della sopraffazione dell’uomo sull’uomo.

Homo homini lupus.

In guerra l’individuo diventa un’unità, qualcosa di intangibile, di non identificativo preso singolarmente, è solamente un “mezzo per”.

Ci si ricorda della sua anima, della sua carne e del suo cuore solamente quando viene rinchiuso in una cassa e aviotrasportato dopo essere caduto in missione.

Da unità, viene elevato a “eroe”.

Un sostantivo accostabile esclusivamente all’essere umano.

In chiusura, proprio su questa ultima riflessione, consigliamo Taking Chance, uno splendido film del 2009, con protagonista Kevin Bacon, che racconta la drammatica avventura (realmente accaduta) del colonnello Michael Strobl. Michael Strobl (Kevin Bacon) è un colonnello del corpo dei marine statunitense. Dopo la morte del commilitone Chance, è compito suo portare il cadavere in America, tutto nel quadro della guerra in Iraq.

Una guerra non termina con la pace, ma con la guerra successiva.”

Joan Fuster