Primo titolo dei Gialli Rusconi, nuova collana, che affianca opere inedite e contemporanee a testi del passato, dedicata dal gruppo editoriale emiliano Rusconi Libri alla narrativa di tensione italiana e straniera e diretta dal giovane scrittore viareggino Divier Nelli, Il mio cadavere è un romanzo d'appendice scritto nel 1852 dal giornalista, autore e drammaturgo napoletano Francesco Mastriani.

Pubblicato originariamente a puntate sulle pagine del quotidiano partenopeo Roma e in volume nel 1853 dall'editore Rossi di Genova, questo libro, considerato da molti studiosi il primo giallo della letteratura italiana, sullo sfondo della Napoli del 1826, narra le vicissitudini di quattro persone: Daniele, un giovane maestro di musica che nel corso della narrazione si scoprirà essere ben altro, Lucia, che si ritrova a far da madre ai propri fratelli dopo la dipartita dei propri genitori, Edmondo, un ricchissimo baronetto vittima del proprio tenore di vita decisamente dissoluto ed Emma, ereditiera di una nobile famiglia spagnola.

Questi personaggi, a cui fanno da contorno numerose altre figure minori fondamentali però per la felice risoluzione delle trame del testo in cui confluiscono elementi vari e diversi in un intreccio ricchissimo e appassionante, hanno in comune il legame con un cadavere e sono protagonisti di vicende amorose e nere che, pur se concepite più di cent'anni fa, non sfigurerebbero in un romanzo giallo odierno.

Un tratto che differenzia quest'opera, anticipatrice delle correnti letterarie del meridionalismo e del verismo che si ritrovano in libri dello stesso genere e periodo come Il cappello del prete del lombardo Emilio De Marchi, nei testi di Matilde Serao oltre che negli scritti di Giovanni Verga, dalla produzione letteraria noir moderna sta nel fatto che in questo volume non c'è il classico investigatore o funzionario di polizia che esegue indagini sulle morti di cui è disseminato il romanzo

La narrazione in terza persona è affidata ad una figura esterna che, oltre a rendere partecipe il lettore delle azioni, delle considerazioni e dei pensieri dei protagonisti, presenta i vari personaggi che si incontrano nel dipanarsi della vicenda.

Un ultima curiosità da mettere in evidenza è, come si dice in una nota all'inizio del romanzo, che il testo, scritto originariamente in un italiano ottocentesco, è stato rivisitato da Nelli che ne ha alleggerito e modernizzato la lingua non togliendo o aggiungendo nulla però alla trama originaria avvincente e ricca di colpi di scena.

Quest'operazione, che farà storcere il naso ai puristi, si inquadra nella volontà del giovane autore viareggino di restituire alla moltitudine degli appassionati il piacere della riscoperta dei classici della letteratura del passato e di permette ai lettori moderni di affrontare questo romanzo con più agio e di apprezzarlo.

Alla luce di quanto scritto non si può quindi che lodare Nelli per la coraggiosa operazione attuata e consigliare la lettura di questo testo, che per trama e colpi di scena non ha niente da invidiare alla produzione contemporanea, ad ogni appassionato di letteratura di genere e non.