Douglas Preston è un nome conosciuto dai nostri lettori per i tanti thriller scritti da solo o insieme a Lincoln Child.

Il romanzo Tyrannosaur Canyon ora in libreria è opera interamente sua ma non per questo, riteniamo, meno avvincente.

Douglas Preston è nato a Cambridge (Minnesota) nel 1956, dopo la laurea inizia a collaborare con il Museo di Storia Naturale, sul quale scrive un libro e in questa occasione conosce Lincoln Child , editor in una casa editrice. I due simpatizzano e su idea di Preston iniziano a scrivere un romanzo a quattro mani, il risultato di questa collaborazione fu Relic a cui seguirono altri sette romanzi che formano la serie di Aloysius Pendergast, più vari altri romanzi al di fuori di questa serie con la particolarità che vari personaggi si ritrovano su vari e diversi romanzi.

L’autore da solo ha scritto sino a ora Il codice (Sonzogno,

2004), Dolci colline di sangue in collaborazione con Mario Spezi (Sonzogno, 2006) e per il 2008 è previsto il romanzo Blasphemy. Inoltre è autore di volumi o saggi sull’ American Museum of Natural History e anche sugli Indiani  Navajos.

Queste sue conoscenze le sono state utili anche nello scrivere il presente romanzo dove due fatti apparentemente lontani nel tempo e diversissimi tra loro: la scomparsa di un frammento lunare portato sulla terra dagli astronauti della missione Apollo 17, scomparsa tenuta nascosta dalla Nasa e poi dopo trent’anni troviamo il protagonista Tom Broadbent, che già abbiamo conosciuto nel romanzo Il codice che durante un giro a cavallo nei pressi del Tyrannosaur Canyon trova morente un vecchio cercatore di fossili che gli affida un taccuino, da consegnare alla figlia. Taccuino che contiene criptata una mappa per trovare un tesoro.

Tutto questo porterà il protagonista verso una avventura mozzafiato. Un thriller che solo la sfrenata fantasia di Douglas Preston poteva costruire.

Ecco la "quarta":

1972. Un campione di roccia lunare, portato sulla Terra dall’equipaggio della missione Apollo 17, risulta scomparso. Sulla vicenda la NASA ha imposto un rigorosissimo top secret.

Trent’anni dopo, il misterioso reperto torna alla luce...

 Il veterinario Tom Broadbent si è ritirato a vivere assieme alla moglie Sally in un ranch nel New Mexico. Una sera, mentre sta cavalcando nelle vicinanze del Tyrannosaur Canyon, sente alcuni spari e poco dopo trova morente un vecchio cacciatore di fossili. Prima di esalare l’ultimo respiro, questi implora Tom di consegnare alla figlia un taccuino contenente dei numeri che dovrebbero indicare il luogo in cui si cela un tesoro.

Con l’aiuto di un monaco benedettino ex esperto di codici della CIA, Tom viene a capo del mistero. Quegli strani numeri non sono altro che coordinate radar per rintracciare un esemplare di Tyrannosaurus Rex perfettamente conservato dopo 65 milioni di anni dall’estinzione dei dinosauri: una scoperta strabiliante per la storia della paleontologia. E solo l’inizio di un’avventura molto pericolosa, come Tom scoprirà ben presto a rischio della propria vita e di quella di sua moglie. Oltre al cecchino, sulle tracce del prezioso reperto ci sono anche un ambizioso paleontologo del Museo di Storia Naturale di New York, disposto a uccidere pur di entrarne in possesso, e una sezione segretissima della CIA incaricata di far sparire qualsiasi campione di roccia lunare.

Ma cosa lega il fossile di tirannosauro a quel frammento di roccia proveniente dalla Luna? Forse uno spaventoso organismo parassita, che nelle mani sbagliate — per esempio quelle di bioterroristi — può trasformarsi in un’arma di distruzione globale...

 

Tyrannosaur Canyon di Douglas Preston (Tyrannosaur Canyon, 2005, Traduzione Cristiana Astori, Sonzogno Editore, collana I Romanzi Sonzogno, pag. 412, euro 18,00) - ISBN 978-88-454-1417-6