La Longanesi alla fine del mese di aprile ha inviato in libreria il romanzo La stagione del sangue (Uglen, 2015) dello scrittore finlandese Samuel Bjørk,  che è uno pseudonimo usato da Frode Sander Øien, persona poliedrica dai tanti interessi, infatti è un cantautore, musicista, traduttore, pittore, drammaturgo e infine sceneggiatore

Di questo autore, esattamente un anno fa, sempre la Longanesi pubblicava il suo romanzo d’esordio (La stagione degli innocenti) che in pochissimo tempo si era trasformato in un fenomeno editoriale, con i giudizi di librai, blogger, giornalisti  unanimi nel paragonare Samuel Bjork a scrittori del calibro di Anne Holt e Jo Nesbo; infatti il romanzo era stato definito “un crime novel dalle spiccate qualità letterarie con personaggi indimenticabili”.

In questo secondo romanzo ritroviamo Holger Munch: un ispettore un poco sovrappeso, divorziato, solitario e appassionato di enigmi; un uomo all’apparenza gioviale che però dentro di sé nasconde vari problemi personali. Lo affianca nuovamente la collega Mia Kruger che è forse la mente più brillante di tutta la polizia di Oslo e che nel recente passato non ha esitato a sparare due colpi di pistola all’uomo che aveva fatto morire per droga la sua sorella gemella. E’ vero che aveva sparato durante una operazione di polizia, ma lo aveva fatto volontariamente e questa azione aveva lasciato un segno indelebile nella sua mente.

In questo episodio, a seguito del ritrovamento del cadavere di una adolescente abbandonato sulle sponde di un fiordo vicino a Oslo, viene richiesto l’intervento dell’unità speciale della polizia di Oslo incaricata di indagare su delitti particolarmente efferati, Holger Munch è a capo di questa unità.

Il cadavere di questa ragazza, particolarmente magra, quasi scheletrica, è nudo, è stato posto su un letto di piume con un giglio in bocca, con intorno molte candele che formano il disegno di una stella a cinque punte, una cosa che fa pensare a riti satanici. Dalla autopsia emerge che la bambina veniva nutrita con mangime per animali e che aveva subito varie sevizie.

Si scopre anche che era scomparsa circa tre mesi prima da un centro per il recupero di ragazzi problematici e che si chiamava Camilla Gree.

Ma dopo queste prime scoperte, nei tre mesi passati dalla scomparsa dal centro c’è il buio completo e le indagini segnano il passo.

A questo punto Munch convince la brillante detective Mia Kruger a tornare in servizio, pur sapendo di contravvenire agli ordini dei suoi superiori che hanno obbligato al riposo la donna con l’obbligo di frequentare uno psicologo.

Si scopre infine, grazie anche a un hacker che non si tratta di un rito satanico, ma quanto è ora accaduto a radici molto lontane nel tempo e coinvolge un ricco armatore che in punto di morte obbliga suo figlio ad accettare una crudele clausola per entrare in possesso della ricca eredità.

Non sveliamo altro per non togliere il piacere al lettore di scoprire il mistero che avvolge la ragazza, ma confermiamo la bravura di questo autore che sa creare thriller con una trama sofisticata e così avvincente che il lettore sarà “obbligato” ad andare avanti nella lettura senza smettere.

Ci auguriamo che questa serie, che vede due protagonisti interessanti e ben delineati, prosegua ancora anche perché ci fa conoscere una Norvegia molto diversa da quella descritta sui depliants delle agenzie di viaggi.

L’autore:

Samuel Bjørk è lo pseudonimo di Frode Sander Øien, poliedrico artista norvegese. Autore di pièce teatrali, musicista e cantautore, ha tradotto alcune delle opere di Shakespeare. Vive a Oslo. Presso Longanesi è uscito anche il suo precedente romanzo, il bestseller internazionale La stagione degli innocenti.

la “quarta”

In una bella mattina di sole, sulle sponde del fiordo a sud di Oslo, in una radura tra boschi accesi dai colori autunnali, viene trovato il cadavere di un’adolescente. È nuda, magrissima, distesa su un letto di piume. Intorno a lei una schiera di candele disposte a formare una stella a cinque punte. Non appena si trova davanti questa scena, Holger Munch, il capo dell’unità speciale incaricata di risolvere i delitti più efferati e misteriosi, sa di non avere scelta: dovrà rivolgersi a Mia Krüger. Mia però è fuori dalla squadra. Nonostante i suoi successi, nonostante sappia orientarsi come nessun altro nei meandri oscuri delle menti criminali, i dirigenti della polizia norvegese continuano a ritenerla troppo instabile per affidarle nuovi casi. Perciò hanno deciso di sospenderla dal servizio e le hanno imposto di rivolgersi a uno psicologo, un provvedimento che l’ha fatta di nuovo sprofondare nell’isolamento e nelle manie autodistruttive da cui era da poco riemersa.

Ma Holger Munch sa che solo Mia può interpretare il rituale di cui è caduta vittima la ragazza e impedire che chi l’ha sacrificata colpisca ancora. E a costo di inimicarsi i suoi superiori, la richiama nella sua squadra.

Inizia così un’incalzante caccia all’uomo, che porterà Mia Holger e i colleghi a scavare nei segreti inconfessabili di una città apparentemente perfetta, nei traumi di persone sole e abbandonate da tutti, negli abissi della follia e nei recessi più oscuri della rete, mettendo in gioco fino in fondo le proprie carriere, i rapporti personali e persino la vita.

La stagione del sangue di Samuel Bjork (Uglen, 2015)

Traduzione Ingrid Basso e Alessandro Storti 

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1229, pagg. 443, euro 18,60