Sono trascorsi quasi 150 anni da quando la parola "mafia" è comparsa per la prima volta in un testo scritto; si trattava di un'opera teatrale a quattro mani, composta da Giuseppe Rizzotto e Gaetano Mosca nel 1863 e intitolata I mafiusi di la Vicaria. L'immagine del mafioso come "uomo d'onore", giusto con i deboli, al di sopra della legge dello Stato ma sottoposto a un codice ben preciso, rimane tenacemente radicata nell'immaginario collettivo: solo nel 1984, grazie alla testimonianza del collaboratore di giustizia Tommaso Buscetta, si comincia a far luce sulla struttura dell'organizzazione. Il filo rosso di questo racconto per immagini parte dalle origini del fenomeno mafioso in Sicilia per attraversare epoche e continenti diversi: la grande emigrazione negli Stati Uniti e il Proibizionismo, la situazione in Italia durante il fascismo e all'indomani della Seconda guerra mondiale, i sanguinosi conflitti tra le cosche mafiose, il maxiprocesso del 1986, la stagione delle stragi. Si susseguono nomi e ritratti di criminali entrati nella leggenda popolare. Accanto ad essi spiccano le figure di coloro che sono stati vittime della mafia, a testimonianza del costante impegno civile di magistrati, forze dell'ordine e privati cittadini: chi ha combattuto tenacemente contro Cosa Nostra al prezzo della propria vita, chi si è ribellato ha rifiutato di piegarsi a soprusi e prepotenze. Questo libro vuole essere soprattutto la loro storia.

E’ sorprendente come l’identificazione del mafioso con l’uomo d’onore, sopra le leggi ma con leggi proprie, giusto con i deboli e spietato con i prepotenti - dice Carlo Lucarelli nella prefazione- abbia dovuto attendere Tommaso Buscetta - nel 1984- per essere appena incrinata. Solo grazie alla sua testimonianza si è cominciato a comprendere la struttura di Cosa Nostra, la gestione del potere, il ricorso alla violenza e agli omicidi”. 

L’impegno - dice Massimo Picozziè stato quello di restituire fatti e protagonisti attraverso le immagini, accompagnandole con didascalie narrative che non prevalessero sugli scatti nel loro valore di documento, nella loro capacità di trasmettere emozioni”.

Cosa Nostra - Storia della mafia per immagini di Massimo Picozzi (Mondadori) - pag 288 - € 29,00 - ISBN 9788837075408

Il volume si avvale della prefazione di Carlo Lucarelli, scrittore, sceneggiatore e conduttore televisivo, e di un contributo di Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, da decenni in prima linea nella lotta al crimine organizzato.

Massimo Picozzi, Milano 1956, psichiatra e criminologo, insegna Criminologia presso l’Università Carlo Cattaneo - LIUC, dove dirige il Centro di Ricerca sul Crimine. Consulente delle Forze dell’Ordine, si è occupato in qualità di perito dei più importanti fatti di cronaca degli ultimi dieci anni. È considerato il maggior esperto italiano di criminal profiling, e accanto a numerosi articoli scientifici, apparsi sulle riviste specializzate nazionali e internazionali, è autore di quattordici volumi, tra cui Giovani e Crimini Violenti, Pedofilia e Un oscuro bisogno di uccidere. In coppia con Carlo Lucarelli ha scritto cinque saggi, tutti pubblicati per Mondadori. Nel 2009 ha curato Scienze Forensi, il primo trattato italiano di criminalistica, con la collaborazione delle Forze dell’ordine, di numerosi docenti universitari, magistrati e avvocati.