Gli schermi hanno sempre abbondato di figure identificabili come tuttofare di boss (collocabili più o meno in alto lungo la scala gerarchica del crimine…), tutti invariabilmente innamorati e spesso ricambiati, delle preferite dei boss stessi, che decisi a cambiar vita alla prima occasione decidono di fuggire con la pupa infilandosi in un mare di guai.

Questo vale anche per Revanche - Io ti ucciderò dell’austriaco Götz Spielmann.

Il tuttofare stavolta è Alex (Johannes Krisch), la donna Tamara (Irina Potapenko).

A mandare a monte un piano in apparenza semplice (anche questo è un elemento immancabile…), una rapina finita male, anzi malissimo: bottino sì, ma, la fanciulla no, uccisa da un poliziotto durante la fuga. Disperato, Alex ripara da uno zio che il caso vuole abbia casa a poca distanza da quella dove il poliziotto vive con la moglie…

Eppure un plot siffatto non manca di esercitare una sorta di coazione a ripetere al punto che spesso viene voglia di rimetterci le mani sopra. A volte l’operazione funziona come si deve (vedi Bittersweet Life), altre volte, ed è questo il caso, meno.

L’impressione è che la pellicola finisca col pagare un prezzo troppo alto a causa della scelta di raffreddare la temperatura, in numero ben superiore ai tre canonici indizi che fanno una prova, di tutte le situazioni che al contrario apparirebbero ideali ad incendiare la narrazione con una cambio di registro (dal noir al melodramma, dal melodramma al revenge-movie…). Götz invece preferisce tenersi alla larga dalle incandescenze, lavora molto sulla sottrazione, dirotta le energie di Alex in situazioni che sfiorano il comico (l’enorme quantità di legna tagliata che si accumula nella cascina…), preferisce le figure intere ai primi piani, mai troppo vicino ai suoi attori insomma…

Più di qualche motivo ci fa ritenere che l’effetto finale sia stato fortissimamente voluto proprio allo scopo di differenziarsi dagli altri fratelli più incendiari…

Premio C.I.C.A.E. (Confédération Internazionale des Cinémas d’Art et d’Essai) al 58mo festival di Berlino (2008) nella sezione 'Panorama Special' e candidato all'Oscar 2009 come miglior film straniero.