Un esordio molto interessante e positivo quello della scrittrice Elle Newmark che si presenta ai lettori con il romanzo L'apprendista di Venezia (The Book of Unholy Mischief, 2008), un thriller storico che si svolge proprio alla fine del 1400.

L'autrice è molto brava a descrivere Venezia, una città ricca, piena di fermento, di novità e di fascino, e nel leggere il suo romanzo si "vivono" letteralmente i colori, gli odori e i rumori di quella città costruita sull'acqua.

E' anche la storia di un ragazzino di strada, un orfano che per vivere deve arrangiarsi a rubare dove può e mentre sta rubando un frutto viene "catturato" da un uomo che poi si rivelerà essere il cuoco del doge e lo salverà dalla strada e dai furti insegnandogli il mestiere di cuoco introducendolo nei segreti della cucina ma anche nei segreti di palazzo.

In quel periodo tutta la città è in subbuglio e molri sono alla ricerca di un misterioso libro il cui contenuto promette molte cose, anche l'immortalità.

Elle Newmark ha lavorato per vario tempo nel campo della pubblicità, ha viaggiato molto  visitando paesi come il Costa Rica, l'India e in Europa ha soggiornato in varie parti fra cui la Germania e proprio a Venezia.

Un brano tratto dal romanzo:

"Il doge, un vecchio fragile e malato, si asciugò delicatamente gli angoli della bocca con un tovagliolo di lino e sollevò dalla sedia la sua real persona. Riacquistò l'equilibrio tenendosi al bordo della tavola con la mano chiazzata dalle macchie epatiche, si chinò sul cadavere e si infilò una mano nelle pieghe della veste per estrarre una fiala di liquido ambrato. Aprì a forza la bocca del morto, rovesciò la fiala su un paio di labbra che stavano diventando blu e vi introdusse goccia a goccia il suo elisir.

Con un grugnito di disgusto, ficcò un dito nella bocca maleodorante e spinse la lingua per essere certo che il liquido colasse nella gola del morto. Svuotata la fiala, il doge fece un gesto tipico di chi ha portato a termine un compito di poca importanza ma sgradevole. Estrasse il fazzoletto profumato di limone che teneva sempre infilato nella manica, si pulì ie mani e se lo portò al naso... Ammantato dai suoi ingombranti broccati e con il fazzoletto fermamente premuto sul naso, tornò a sedersi e osservò il cadavere con sguardo critico, gli occhi ridotti a due fessure. Senza pensare, sistemò il rosso copricapo malizioso, e la punta smussata si erse come un dito puntato verso Dio.

Venezia, Anno Domini 1498: un giovane ladruncolo ruba una melagrana al mercato di Rialto. Amato Ferrero, lo chef del doge, lo coglie in fallo ed è conquistato dall’eleganza del gesto: il furto di una melagrana. non di «pane muffito con cui riempirsi la bocca senza pensare». Per questo, invece di denunciarlo, decide di prenderlo con sé come apprendista. E l'inizio di una nuova e sorprendente vita per Luciano, che entra dalla porta di servizio nel mondo sfarzoso e spietato dell'oligarchia veneziana. La città è in subbuglio per via di un libro misterioso e potente, che tutti cercano anche se nessuno sa che cosa contenga. Lo vuole con disperazione il doge, per avere la formula dell'immortalità e guarire dal mal francese. Lo ricerca il papa, Alessandro VI, per accrescere il suo già smisurato potere sotto il manto della lotta all'eresia. E lo vorrebbe pure Luciano, per conquistare la bella Francesca con l'aiuto di un elisir d'amore. Intanto, mentre alla tavola del doge si alternano potenti, dotti e maneggioni, nelle cucine della Serenissima, tra spezie dai poteri insospettati, ortaggi sconosciuti e carni esotiche, Luciano viene a poco a poco pervaso dalla straordinaria filosofia dei sapori che anima il suo maestro. Perché Amato Ferrero non è soltanto un bravissimo chef: nasconde un sapere vasto e segreto, forse anche proibito e pericoloso, da difendere e tramandare a tutti i costi.

L'apprendista di Venezia di Elle Newmark (The Book of Unholy Mischief, 2008, Traduzione Elisabetta Valdré, Longanesi, collana La Gaja Scienza 911, pagg. 375, euro 18,60) - ISBN 978-88-304-2629-0