Dylan Dog Color Fest è un volume antologico che raccoglie quattro storie inedite, per un totale di 128 pagine, totalmente a colori e stampate su carta bianca e di grande qualità, scelta apposta per esaltarne l’aspetto cromatico.

Una pubblicazione che nasce con il dichiarato intento di dare a sceneggiatori e disegnatori anche di estrazione non bonelliana la possibilità di misurarsi con l’investigatore di Craven Road.

E, cosa altrettanto importante, di farlo con quella libertà creativa che solo un’albo antologico come questo può offrire e, per di più, nello splendore del technicolor.

All’interno di questo primo numero, quindi, è possibile ammirare all’opera artisti già conosciuti al pubblico dylaniato, come Giampiero Casertano, Bruno Brindisi, Tito Faraci e Giovanni Di Gregorio, ma anche firme insolite come quella di Giovanni Gualdoni e Roberto Recchioni per i testi e Davide Gianfelice e Massimo Carnevale per i disegni.

A Carnevale, poi, va la menzione d’onore di aver colorato personalmente la propria storia, scritta da Recchioni, che, oltretutto, sarà pubblicata, in due puntate e in grande formato, all’interno dei numeri di agosto e settembre della rivista XL, supplemento mensile di Repubblica dedicato a musica, spettacolo, fumetti.

Sempre a proposito di colori, vi segnaliamo che tre dei quattro racconti del volume portano la firma del rinomato Studio Tenderini, lo stesso che ha pitturato a computer l’episodio 250 della serie regolare, un albo che ha raccolto grandi consensi tra gli appassionati, oltre che per la suggestiva storia di Tiziano Sclavi e per gli affascinanti disegni di Bruno Brindisi, anche per l’innovativa colorazione ideata da Emanuele Tenderini e dal suo staff di giovani talenti.

Tornando alle novità introdotte dal Dylan Dog Color Fest, dobbiamo citare il fatto che la copertina del volume è stata realizzata dalla guest-star Gabriele Dell’Otto, un illustratore che si è guadagnato fama e fortuna in America lavorando sulle cover delle principali serie di supereroi. Nei prossimi anni il testimone delle copertine del Color Fest e anche quello relativo ai contenuti dell’albo passerà nelle mani di altri autori che forniranno, di volta in volta, ai lettori la loro visione personale dell’Indagatore dell’Incubo.