John Dickson Carr nacque cento anni fa, il 30 novembre del 1906, e morì il 26 febbraio del 1977 dopo una lunghissima carriera fitta di romanzi polizieschi, scritti di volta in volta col proprio nome o con uno dei suoi pseudonimi (Carter Dickson, Carr Dickson e Roger Fairbairn).

Dickson Carr viene riconosciuto generalmente come uno dei più importanti e immaginifici autori della cosidetta "Età dell'Oro" del giallo classico. Le sue trame sono assai complesse, una sfida estremamente difficile per il lettore impegnato a risolvere l'enigma.

Accusato talvolta di implausibilità (i suoi metodi di omicidio in effetti sono spesso barocchi e ricorrono a soluzioni talmente ingegnose da sfumare nel cervellotico), Dickson Carr si difese paragonando la propria arte a quella di un prestigiatore: chiaro che, una volta svelato il trucco, l'aura di magia dietro alle sue macchinazioni delittuose scompare. Ma il sense of wonder che si avverte prima dello svelamento è un sentimento che deve rimanere intatto.

L'autore è celebre per i suoi casi impossibili venati di un'ombra di soprannaturale, delitti per i quali l'unica soluzione possibile sembrerebbe il chiamare in causa l'azione di entità sovrannaturali. Ma l'opera di un investigatore risoluto e bizzarro riporterà ogni romanzo nell'alveo tranquillizzante della razionalità, in cui ogni mistero insolubile verrà infine disciolto.

Capofila di questi personaggi è indubbiamente Gideon Fell, modellato dall'autore sulle fattezze e sullo stile di Gilbert K. Chesterton, altro noto scrittore di polizieschi (e non solo), nonché papà letterario di Padre Brown. L'esimio dottor Fell è un corpulento fumatore di pipa, perennemente avvolto in panni, cappe e cappellaccio floscio, che tra sbuffi e respiri ansanti risolve, con una lucidità adamantina, qualsiasi mistero gli si pari davanti.

È alla voce del dottor Fell che Dickson Carr affida in uno dei suoi gialli più famosi, Le tre bare, la celebre "lezione sulla camera chiusa", un vero e proprio saggio inserito all'interno del romanzo, col quale l'investigatore esplora questo tema tipico del giallo classico e ne compie una classificazione con la precisione di un tassonomo.

Dickson Carr fu anche saggista ed è noto per aver pubblicato una biografia di Sir Arthur Conan Doyle, nonché per avere scritto diversi apocrifi sherlockiani.

Difficile dire cosa resti, al giorno d'oggi, della narrativa di questo autore. Il cinema recente, per esempio, pare avere snobbato in pieno John Dickson Carr (anche se, visto il fiorire degli ultimi anni di pellicole "a sorpresa", sembrerebbe logico un recupero delle sue storie migliori). Quel che è certo è che ancora oggi i suoi romanzi, pur se meno frequentemente di un tempo, vengono ristampati e apprezzati (come Occhiali neri - vedi libri/2925). Chi ha voglia di immergersi nel giallo classico dell'Età dell'Oro non potrà trovare una compagnia migliore di quella di John Dickson Carr e dei suoi romanzi impossibili.