Dove sei quando scrivi? Sia fisicamente che mentalmente

Fisicamente, lo ammetto, sono molto noioso: sono in casa. Alla solita scrivania, sotto la solita lampada, sulla solita sedia in cui sempre mi ritrovo a scrivere. Mentalmente…dovunque io abbia bisogno di essere in quel preciso momento per quella precisa storia. Che sia una scena del delitto o un universo parallelo, che sia il 2023 o il 1948, che sia Bologna o l’immaginario paese di Picco Scuro, ho una macchina del tempo e dello spazio sempre pronta a portarmici. Speriamo non si guasti mai.   

Come scegli le tue vittime, e i tuoi assassini?

Le mie vittime sono i miei stessi protagonisti. Li faccio soffrire abbastanza, in genere. Oppure persone che sono perfette nelle mie trame alla voce: vittime, c’è stata la sconosciuta band bolognese massacrata in una notte, ci sono le donne incinte uccise secondo un rituale antico, c’è la coppia sgozzata in due camere chiuse dentro una camera chiusa… E gli assassini, come sempre, sono i più insospettabili. Altrimenti il lettore non si diverte.

Qual é il tuo modus operandi?

Il modus operandi è sempre lo stesso: inizio i romanzi quando ho in mente l’inizio e la fine. Non mi serve nient’altro. Nel mezzo, in genere, qualcosa salta fuori. Invidio Lansdale o Stephen King che sanno iniziare senza sapere dove andranno a parare: per me è come prendere la macchina per andare in un paesello sconosciuto senza avere il navigatore, senza avere una cartina, col divieto implicito di chiedere indicazioni. Mi perderei nel nulla, piangendo.

Chi sono i tuoi complici?

I miei complici sono piuttosto illustri: Agatha Christie, John Dickson Carr, Simenon, Scerbanenco… sono nella mia stanza quando scrivo, e ogni tanto vado a consultarli per trovare un trucchetto, una soluzione, una diabolica trappola.

Che rapporti hai con i tuoi lettori e le tue lettrici? Avanti, parla!

Con i lettori ho un bellissimo rapporto, mi seguono nella mia follia, mi seguono quando scrivo noir efferati come quando mi avventuro in vicende di supereroi bolognesi, mi seguono se parlo di illustri vampiri come di immaginari gruppi rock.Con le lettrici vale quanto detto sopra, ma in più…ragazze, sono single al momento, discutiamone di persona!

Che messaggio vuoi dare con le tue opere?

Mica voglio mandare messaggi. I messaggi li porta il postino, diceva qualcuno. Voglio solo raccontare storie. Ho i miei limiti.