E’ nelle librerie da qualche settimana il romanzo Un caffè amaro per il commissario Dupin (Bretonisches Gold, 2014). Il volume porta la firma di Jean-Luc Bannalec ma ormai è risaputo che si tratta dello pseudonimo del tedesco Jorg Bong che lo ha usato quando scrisse il primo romanzo avente come protagonista il commissario Dupin. Infatti, nel 2012 pubblica con questo nome Un caso per il commissario Dupin che entra nella lista dei bestseller della rivista Der Spiegel. Il libro racconta le avventure del commissario Dupin in Bretagna

Diventa subito un grande successo in Germania dove ha venduto oltre 250.000 copie

In questa nuova avventura del commissario, che come al solito è divertente, avvincente e intrisa di umorismo, il lettore sarà portato nelle saline della Bretagna. conoscerà il sale, una delle grandi ricchezze della regione, in tutte le sue sfumature e leggendo il romanzo si vedrà come anche l’umile sale si possa definire “oro bianco”.

Il commissario Dupin riceve una “soffiata” da una giovane e appassionata giornalista che lo consiglia di andare a controllare le saline.

Dupin, pur sapendo di andare a indagare fuori dalla sua zona, una mattina si reca nelle saline, ma non appena arrivato qualcuno gli spara contro dei colpi di pistola, viene ferito leggermente e si nasconde dentro una capanna metallica e qui l’aggressore senza farsi sentire serra la porta dall’esterno.

Dopo qualche tempo viene liberato dagli agenti del locale commissariato al cui capo c’è una donna, Rose. Insieme iniziano a indagare scoprendo che l’ambiente delle saline è tutt’altro che un ambiente pacifico, ai tanti “paludiers” una società sta offrendo cifre da capogiro per acquistare le loro saline e inoltre scoprono il cadavere della giornalista il cui corpo era stato gettato in mare, evidentemente perchè l’assassino si aspettava che le forti maree portassero largo il corpo, ma quest’ultimo era rimasto impigliato in una radice.

Tra conflitti di interesse, falsi alibi, misteriosi e inattendibili testimoni e un pizzico di leggende bretoni,  anche con questa nuova avventura del commissario i lettori non si staccheranno facilmente dalle pagine del libro.

L’autore:

 

Jean-Luc Bannalec è lo pseudonimo di Jorg Bong nato nel 1966 a Bonn nell’antico comune di Bad Godesberg,

L’autore vive tra la Germania e il Finistère meridionale.

 

la “quarta”

 

Nella penisola di Guérande, affacciata sull’oceano, l’aria ha il sapore del sale. Perché quella è la terra delle paludi saline, da cui viene estratto quello che gli abitanti del luogo chiamano “l’oro bianco”, e che riempie talmente l’atmosfera – così si racconta – da causare perfino delle allucinazioni. Anche il commissario Dupin comincia a crederci quando, in una gita alle saline che doveva strapparlo per un po’ alla noia burocratica del suo ufficio, si ritrova all’improvviso aggredito da uno sconosciuto. In realtà, Dupin aveva accettato di fare un salto nel “paese bianco” per aiutare un’amica, la giornalista Lilou Breval, che stava scrivendo un reportage sulle paludi saline. L’aggressore di Dupin si volatilizza in un attimo, ma pochi giorni dopo Breval stessa scompare, senza lasciare tracce. Dupin riesce a farsi assegnare il caso, ma dovrà indagare insieme a Rose – il commissario responsabile del dipartimento di Guérande. E non saranno rose e fiori.

Tra conflitti di interesse, falsi alibi, testimoni misteriosi e inattendibili e un pizzico di leggende bretoni, anche questa indagine del commissario più amato in Germania vi terrà incollati alla sedia.

 

 

Un caffè amaro per il commissario Dupin di Jean-Luc Bannalec (Bretonisches Gold, 2014)

Traduzione Giulia Cervo Edizioni Piemme, pagg. 333, euro 17,50