La vita del maresciallo Marco Gorrasi è arrivata a un bivio. La sua vita familiare è andata in pezzi, sgretolata nonostante la nascita di suo figlio Luigi. Al contempo, il carabiniere non può certo dire di aver mietuto chissà quali successi sotto il profilo professionale: ha quasi rischiato il posto per il modo in cui ha condotto un’inchiesta su una brutta storia di droga, omicidi, pedofilia e vendette incrociate. Ha dovuto impiegare tutte le sue energie per riabilitarsi e per cancellare il ricordo dei risultati erronei a cui è giunto.

Gorrasi ha bisogno di riabilitarsi e lo fa nell’unico modo che conosce: si butta sul lavoro, nel tentativo di sgominare una banda che si occupa di traffico di schiave dall’Est europeo con cui riempire gli angoli delle strade. Nel corso di un appostamento nota gli strani movimenti di un’auto guidata da un pregiudicato, Nantas Fruianu. L’istinto gli dice che si tratta di un pesce troppo piccolo per essere coinvolto nel caso di cui si sta occupando. Eppure decide ugualmente di approfondire il motivo della sua comparsa. Anche se lo porterà lontano da dove pensava di essere diretto, quella deviazione dalla linearità dell’indagine condurrà ben presto il Maresciallo Gorrasi a dover rispondere a una domanda inaspettata: chi è Federico Lombardi?

Marco Gorrasi, che già aveva fatto la sua comparsa nel volume Pater Noster – Dodici vittime per cui pregare (Ed. Il Foglio 2011 notizie/10616), fa capolino nelle pagine di Di cose giuste e di cose ingiuste, l’ultimo romanzo del torinese Andrea Borla, già autore di Odio notizie/4794 e Cerchi. Il romanzo si articola lungo due distinte linee narrative, che corrono parallele e che sembrano non doversi incontrare sino alle ultime pagine del volume.

La storia principale è incentrata su Federico Lombardi, un giovane padre abbandonato dalla moglie subito dopo la nascita del loro figlio, Claudio, un bambino portatore di handicap. La condizione di Lombardi lo costringe ad accettare l’aiuto di tutti coloro che sono disposti a offrirglielo, tra cui anche Daniela, una bibliotecaria che si offrirà di recarsi a casa Lombardi due volte la settimana per leggere delle fiabe al bambino. Il loro incontro metterà in moto avvenimenti di cui Federico e Daniela saranno soltanto in parte coscienti, vittime di macchinazioni che solo l’intervento di Gorrasi sarà in grado di disinnescare.

Mentre il maresciallo si muove sullo sfondo di un “altrove” quasi estraneo rispetto alle altre vicende narrate nel romanzo, i due personaggi principali saranno impegnati a compiere le proprie scelte cercando di fare “la cosa giusta”, soppesando le situazioni con la loro bilancia, prendendo in considerazione i loro pro e i loro contro, ottenendo come risultato di questo processo il loro giusto. Eppure scopriranno ben presto che non è facile stabilire quando e in che misura siano giusti gli effetti delle decisioni per chi ci circonda, fissare il confine dell’egoismo e quello ancora più incerto della dedizione agli altri, riconoscere e circoscrivere i nostri peccati commessi in pensieri, parole, opere e omissioni. E soprattutto capire se il bene è davvero il bene o è il male che vuole farsi bello.

Di cose giuste e di cose ingiuste di Andrea Borla (Ed. Il Foglio 2012) - ISBN 9788876063978 - Pag. 205 - € 14,00

Sito internet dell’autore: www.andreaborla.com

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