A questo punto, secondo i genitori era ora che Mariangela trovasse un lavoro e cominciasse a portare a casa qualche soldo. Lavoro che arrivò subito, grazie alla felice combinazione di un decente titolo di studio e di una bellezza fuori del comune. Fu assunta come commessa in una panetteria vicino a casa, per passare poi a una più pretenziosa pasticceria, sempre nella zona di Crescenzago. Passato un anno, la ragazza già scalpitava, troppo ambiziosa per arrendersi alla prospettiva di passare la vita a incartare torte e pasticcini in un negozio di periferia. Aveva diciassette anni, ormai adulta nel fisico, e che fisico!, e nella testa e, ben consapevole delle sue doti, sentiva che era il momento giusto per provare a dare una svolta alla sua carriera. Rispose ad alcune inserzioni e, dopo qualche colloquio, fu assunta come commessa in un’elegante pelletteria del Centro, in pieno corso Vittorio Emanuele.

Nel nuovo, raffinato ambiente, Mariangela si trovò subito a suo agio: si muoveva con garbo ed eleganza, fra solidi scaffali in legno massiccio, tavoli di mogano, parquet e tappeti persiani, maneggiando con grazia e sicurezza la preziosa merce, consistente in morbidi guanti, borse e borsette, cartelle, portafogli e cinture.

Nel giro di pochi mesi entrò nelle grazie della clientela, non solo maschile come sarebbe troppo facile pensare, ma anche delle signore, colpite e conquistate dai modi cortesi e coinvolgenti della ragazza. Meno successo ottenne presso le due esperte colleghe, mature “signorine” di scarsa avvenenza, che dovettero però fare buon viso a cattivo gioco, perché i coniugi proprietari del negozio stravedevano per “la bionda Mariangela”, che gratificarono anche con un piccolo aumento di stipendio.

Mariangela rimase alla pelletteria per un paio d’anni, cioè fino a quando un cliente, l’architetto Osvaldo Verga, un bell’uomo sulla quarantina, titolare di uno studio di pubblicità, non fece una certa mossa.

Dopo una serie di approcci ondeggianti fra il corteggiamento e l’intervista professionale, il Verga una sera la invitò per un aperitivo in San Babila, dopo la chiusura del negozio. Senza troppi preamboli, le offrì un posto di lavoro. Mariangela, che forse si aspettava qualche altro tipo di proposta, fu presa in contropiede e, come prima reazione, con molta sincerità fece presente che non sapeva disegnare né tanto meno inventare slogan, ma il Verga chiarì subito che queste qualità non erano necessarie per il compito che aveva in mente di affidarle, precisando che cercava una persona di fiducia che gli desse una mano nei rapporti con i clienti, e aggiunse:

– Lo so che sei giovane e senza esperienza, ma hai dalla tua il bell’aspetto e una notevole capacità di trattare con la gente, e ho sentito che mastichi pure un po’ di francese. Una volta che avrai imparato alcune regole del mestiere, sarai perfetta, credi a uno che se ne intende. Riflettici pure per qualche giorno. Ah, – aggiunse dopo una breve pausa, – il tuo stipendio iniziale sarà di 50.000 lire al mese.

“Mamma mia, 50.000 lire al mese!” si disse Mariangela, eccitata ma anche stupita e insospettita da una proposta così generosa per un lavoro a lei del tutto sconosciuto. Il fatto che fra le sue qualità il Verga avesse accennato alla bellezza, pur mettendola in guardia, non la stupì più di tanto, avendo ormai capito da sola quanto questa avesse contribuito al suo successo nel mestiere di commessa.

Per dare un’idea del valore dello stipendio offerto, 50.000 lire equivalevano a più di 1.000 euro attuali, ma, in proporzione, con un maggior potere d’acquisto. Non male per una ragazza di diciannove anni!

Mariangela ci pensò su un paio di giorni. Le dispiaceva lasciare un posto dove si trovava benissimo, ma alla fine decise di accettare, sia perché allettata dal forte aumento di stipendio sia perché, per natura curiosa e portata alle novità, la intrigava questo strano tipo di lavoro, una sfida e allo stesso tempo un’opportunità che il destino aveva messo sulla sua strada.

Comunicò la sua decisione in un secondo incontro con aperitivo, durante il quale il suo futuro principale aggiunse altra carne al fuoco:

– E ricordati che siamo solo all’inizio. Questo è un mestiere privilegiato, dove si possono ottenere grandi soddisfazioni e guadagnare un sacco di soldi: se te lo meriterai, gli aumenti di stipendio non dovrai nemmeno chiederli.