Quasi immediatamente dopo All’inseguimento della morte rossa arriva Mezzanotte a San Pietroburgo (Midnight in Saint Petersburg, 1996). Harry Palmer (Michael Caine) ha ormai aperto la sua agenzia investigativa con amici vecchi e nuovi. A Mosca viene avvicinato da un informatore durante una rappresentazione circense. L’agenzia atomica mondiale lo incarica di trovare un carico di uranio arricchito rubato dagli arsenali russi che potrebbe essere venduto a potenziali terroristi.

Seppure lo schema narrativo sia un po’ troppo simile a quello del film precedente anche questo episodio si distingue per ritmo, intreccio e una notevole cura nelle ambientazioni, in questo caso concentrate quasi esclusivamente a San Pietroburgo fotografata in maniera suggestiva nei suoi angoli più noti (l’Ermitage in particolare in cui si svolge una buona fetta di storia) e meno comuni (mercati, studi cinematografici).

         

Nikolai Petrov (Jason Connery) continua a rivestire un ruolo importante. In questo caso la sua più recente fidanzata, una ballerina del Bolshoi figlia del curatore dell’Ermitage, viene rapita. Alla base di tutto c’è un complicato scambio tra uranio, opere d’arte e soldi che vede schierati il solito Alex, ormai arcinemico di Palmer, e Schirber un trafficante d’arte che finirà per essere involontario alleato di Palmer. Una giornalista dai modi sospetti, il solito mafioso Yuri con cui Palmer stringerà un accordo e il capo della polizia locale molto meno burbero di quanto appaia inizialmente costituiscono il cast dei comprimari di una vicenda che alterna azione e investigazione.

Palmer è indubbiamente invecchiato ma riesce ancora a farla in barba a tutti, a trovare gli accordi e le soluzioni giuste per mettere gli uni contro gli altri. Protagonista indiscutibile, come dicevamo, di questo secondo episodio è la città di San Pietroburgo. Meno risalto agli aspetti più macilenti della nuova Russia e quasi uno spot turistico-pubblicitario, il film appare forse un po’ meno dinamico del precedente. La serie si arresta qui e forse non poteva essere altrimenti.

Si tratta di due film da più di cento minuti che vedono irrinunciabile la figura di Palmer interpretato da Caine che, invece, aveva probabilmente altri progetti differenti dal diventare protagonista di un serial televisivo. È comunque un prodotto di qualità superiore ai soliti telefilm. Di certo è realizzato nell’era pre-24, la tecnologia è ancora relegata a cellulari che sembrano citofoni e l’azione ha uno stampo prettamente televisivo. Insomma rientra in quel genere di produzioni che di lì a poco sarebbero state abbandonate per lasciar posto ai serial che vediamo oggi.

            

I due film uscirono per il mercato italiano solo in VHS e sono ormai praticamente irreperibili. Io li ho recuperati in DVD sul mercato inglese senza sottotitoli ma comprensibilissimi per chi mastica un po’ l’inglese. Tra l’altro la versione in DVD pur essendo girata in 4:3 per il formato TV dell’epoca non risente nel passaggio sul Formato 16:9 di eccessivi schiacciamenti dell’immagine ed è chiaramente meglio definita. Il cofanetto comprende entrambe le avventure con nuove elaborazioni grafiche di copertina che ringiovaniscono e rendono un po’ più dinamico Caine (e più simile all’originale personaggio degli anni ’60).

Nella carrellata dei film spionistici interpretati da Caine sono sicuramente da ripescare e vedere, magari di fila agli originali per avere una bella panoramica di una serie che, se non ebbe la fortuna di 007, almeno ha lasciato un segno nella memoria di tutti gli appassionati di spionaggio.