Con  il vicequestore aggiunto Leonardo Cardosa, appunto…

Dopo Il metodo Cardosa, Mondadori 2012, e Cardosa e il codice Modigliani, Mondadori 2018, letti con soddisfazione, mi sono buttato anche su questo.

Roma 2015. “Ruggero Abate era stato ucciso, secondo il medico legale, tra le dieci e trenta e le undici del giorno precedente. Un colpo d’arma da fuoco, con foro d’entrata a livello dell’orbita sinistra e foro d’uscita a livello della linea nucale superiore.” Con una pistola, la Desert Eagle, di provenienza israeliana. Strano, molto strano per il vicequestore aggiunto Leonardo Cardosa avere usato una potente arma da fuoco per un semplice omicidio del capo di una piccola casa editrice. Mah…Intanto al caffè Greco un grog doppio come il suo mito Maigret che risolveva sempre. E avrebbe risolto anche lui. Primo incontro con “il decano dei giornalisti di nera romana” Matarò, che avrà la sua bella parte nella vicenda, e scambio di vedute.

Al centro certi libri misteriosi sull’alchimia e la scomparsa dell’ultimo manoscritto che conterrebbe stupefacenti rivelazioni esoteriche. E’ sparito anche l’autore, un certo Giulio Gaburri nell’area archeologica del Cairo. Urge mettere in moto i due cervelli del nostro Cardosa e ricercarlo insieme a Matarò, che fa un po’ da spalla, a Imbaba e Al-Qaràfa dove la miseria esplode dappertutto. E il ritrovato Gaburri potrà finalmente spiegare il segreto di certe fotografie della Madonna di Foligno di Raffaello trovate nascoste dietro un armadio del fu editore.

Dunque un caso particolare, un caso assai complesso dove entrano in gioco i servizi segreti israeliani, la mafia stessa e un certo Amerikano piuttosto scaltro. Dove Cardosa fa a modo suo sfruttando tutti i mezzi, leciti e illeciti, per giungere alla soluzione. Coadiuvato da un gruppo di collaboratori forte e coeso (ognuno con i propri risvolti di vita) e i soliti scontri con chi sta più in alto (vedi il questore) e anche con altri apparati della polizia (vedi il capo della sezione M dei servizi). Intorno alla vicenda i fatti personali, il ritorno di fiamma con il magistrato Caterina Lamanna, ricordi, letture, citazioni, qualche buona mangiata, qualche buona bevuta, qualche breve momento di distensione con la sua armonica a bocca suonando Blowin’ in the Wind e il Natale in Sicilia dalla sorella e dal padre irto di pericoli. Inoltre dubbi su dubbi, minacce, scontri, feriti, uccisioni, spunti critici su una Roma dove tutto è guasto: la scala mobile del parcheggio, gli ascensori, i display degli autobus, le biglietterie automatiche, i distributori del caffè e, dunque, perché dovrebbero funzionare le tele camere quando ce n’è bisogno?

Una miscela di misteriose, arcane aspettative, di astuzie, intrighi, inganni, complotti e cruda realtà. Un lavoro assai duro per i due cervelli del Nostro.