A luci spente ci accomodiamo per vedere John Wick, quando dalle tende dell’Odeon, sbucano due ciechi col bastone bianco che a tastoni prendono posto al nostro fianco. Li osserviamo sorprese.

“Dici che sarà come ascoltare la radio?” si domanda bisbigliando la mia amica.

Scuoto la testa dubbiosa ripensando al dedalo di scalette e corridoietti appena percorsi nel polveroso cinema del centro e mi chiedo come abbiano fatto e cosa comprenderanno di questo film, dove per il 90% della durata si spara e basta.

Quando ci rivestiamo, dopo 100 minuti di revolverate, ci offriamo di accompagnarli fuori. Durante il tragitto ci chiedono della trama che non hanno capito. Non impieghiamo molto a spiegare che l’ex killer Keanu Reeves si vendica con una strage dopo che gli hanno rubato la macchina e ucciso il cane.

Ci raccontano che nei cinema all’estero vengono distribuiti apparecchi per non vedenti che aiutano a seguire il film. Proponiamo di accompagnarli fino all’autobus che dista 500 metri, ma dicono che non importa. Conoscono la strada.

“Ma ci vedete almeno un pochino?”

“No no, ma sappiamo arrangiarci lo stesso”.

Provo a immaginarmi a girare per Bologna a occhi chiusi senza riuscirci, mi ingarbuglio già con gli autobus anche vedendoci. Mentre si allontanano coi bastoni bianchi sotto il portico, la mia amica non manca di sottolineare “Si arrangeranno anche, ma se non provvedevo io a dargli sciarpa e guanti dimenticati sulla poltrona, mica se ne accorgevano…”. E ci allontaniamo sentendoci più fortunate di quando siamo arrivate.

JOHN WICK - USA 2014 – 100’

Regia: Chad Stahelski.

Con: Keanu Reeves, Michael Nyqvist, Alfie Allen, Adrianne Palicki, Willem Dafoe.

John Wick, ex killer professionista, vedovo da poco, si vede uccidere il cane e rubare la Mustang d’epoca da un malavitoso russo. Da Il giustiziere della notte in poi, l’ennesimo film su un uomo che si fa giustizia da solo, e John Wick è un’implacabile macchina da guerra che non si inceppa mai. Unica idea divertente, tra un botto e l’altro, l’albergo per killer con servizio pulizia cadaveri in camera.

Segui questo American Sniper come un documentario con un Bradley Cooper inquartato con la faccetta ingenua nella sua guerra tra i tetti per coprire le spalle ai commilitoni, giustificato anche a sparare sui bambini quando tentano di lanciare bombe tra le ruote dei blindati. Ti appassioni alle sparatorie e ti annoi con lui nei rientri in patria dove, ancora rintronato dai colpi sparati e dalle efferatezze viste, fatica ad ascoltare la moglie e si sente ormai tagliato fuori da tutto e da tutti.

Il sapere come finirà il film non ti è di conforto.

AMERICAN SNIPER – USA 2015 – 134’

Regia: Clint Eastwood

Con: Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban, Keir O'Donnell, Kyle Gallner, Sam Jaeger, Brando Eaton, Brian Hallisay, Eric Close, Owain Yeoman, Max Charles, Billy Miller, Eric Ladin, Marnette Patterson, Greg Duke, Chance Kelly

Basato sull'autobiografia del texano Chris Kyle. Idealista e ottimo tiratore si arruola nei Navy Seal nel 1999 e viene spedito come cecchino in Iraq nel 2003 dove diventa La leggenda. Centosessanta uomini abbattuti e certificati. Al rientro si occuperà con dedizione agli altri reduci. Una dedizione che gli sarà fatale.

La critica ha premiato GONE GIRL con voti alti e pollici alzati, ma tu a tre quarti del film mal sopporti già i troppi falsi finali che si propongono a raffica. Ogni volta che pensi che il film sia finito, riprende. Sbuffi e quando esci pensi che forse è colpa tua che non hai capito o che sei stanca e maldisposta. Però no, questo film non ti è piaciuto.

Ti congratuli solo per i due odiosi protagonisti condannati a vivere insieme per sempre, infelici e scontenti, come nell’80% dei matrimoni veri. Una soddisfazione da poco in fondo.

L’incipit ci riporta alla mente il caso di Roberta Ragusa.

L’AMORE BUGIARDO (GONE GIRL) - USA 2014 - 145’

Regia: David Fincher.

Con: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens.

Trasposizione del romanzo Gone Girl di Gillian Flynn, qui sceneggiatore.  

Patrick Fugit, Carrie Coon, David Clennon, Missi Pyle, Sela Ward, Scoot McNairy, Lee Norris, Casey Wilson, Kathleen Rose Perkins, Emily Ratajkowski, Boyd Holbrook, Lola Kirke, Jamie McShane

Amy e Nick hanno lasciato New York per la provincia, sono sposati da cinque anni, e sono già in crisi economica e sentimentale. Due promettenti carriere interrotte e tanta noia davanti. Lei, la “Mitica Amy” dei libri di successo che i genitori le avevano dedicato, non digerisce di essere tolta dalla favola e si trasforma in casalinga paranoica, lui, proprietario di un bar che non lavora, la tradisce con una più giovane. Nel giorno del loro quinto anniversario Amy scompare senza lasciare tracce, se non parecchi indizi che porteranno gli inquirenti a sospettare che Nick l’abbia uccisa.

Finalmente un bel film cattivo.

Ne Lo sciacallo dopo essere riusciti a imbruttire il bel Jake Gyllenhaal, dimagrendolo all’eccesso e incollandogli dei luridi capelli unti al cranio, vieni trascinato in un crescendo di scorrettezze tanto da domandarti fino a che punto arriveranno le nefandezze del nostro antipaticissimo eroe.

Potrà far peggio di così? Verrai accontentato.

LO SCIACALLO – USA 2014 – 117’

Regia: Dan Gilroy

Con: Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Bill Paxton, Riz Ahmed, Kevin Rahm.

Louis, è un ambizioso ladruncolo di rame che rivende sottoprezzo ai cantieri con l’obiettivo di trovare una fissa occupazione. Ma in quanto ladro nessuno lo assume. Testimone involontario di un incidente stradale segue con interesse il lavoro di una troupe televisiva accorsa a riprendere l'accaduto, e decide di procurarsi l’adeguata attrezzatura per rivendere identici servizi alle emittenti locali. Di notte pattuglia Los Angeles a caccia di incidenti, furti, e cronaca nera che rivende ad un'emittente priva di scrupoli e il desiderio di affermazione lo spingerà a far sempre di più.

I tre protagonisti di Mommy ti infastidiscono da subito, urlano troppo e fanno cose troppo stupide, come ti infastidisce vederli su uno schermo così piccolo e stretto che ti costringe a sforzare gli occhi per seguire la vicenda. Poi man mano che la storia procede ti affezioni ai personaggi, fino a che anche lo schermo si allarga alla speranza, per poi toglietela quasi subito e restringersi nuovamente sul finale.

Questo Mommy ti dà speranze e te le toglie, ma vale il prezzo del biglietto.

MOMMY – FRANCIA/CANADA 2014 – 140’

Regia: Xavier Dolan

Con: Anne Dorval, Suzanne Clément, Antoine-Olivier Pilon

Diane è una madre single, non più giovane ma ancora piacente, con scarse capacità di autocontrollo, incapace di gestire la propria vita a cui viene restituito, Steve, il figlio adolescente, buttato fuori da un istituto per malattie mentali dove ha appena dato fuoco a un altro ricoverato. Il ragazzo è vittima di impennate di violenza incontrollabili e le fa perdere il lavoro. La convivenza sarebbe impossibile se non intervenisse, Kyle, la nuova vicina, un insegnante in aspettativa resa balbuziente dalla recente perdita del figlio, a prendersi cura di Steve mentre Diane cerca di procacciarsi un nuovo lavoro.

Ma il precario equilibrio faticosamente guadagnato durerà pochissimo.

Che sciarpa e guanti al cinema siano sempre con voi!