Grande onore essere ospitato in appendice al romanzo di Brent Ghelfi L’artiglio del lupo dedicato a Volk, eroe titanico e cupo della Nuova Russia che ho avuto il piacere di tradurre e sicuramente meriterà un’analisi a parte in un’altra puntata di Colpo in Canna. Il sogno dello squalo il racconto che è allegato al romanzo, è la versione lunga di un racconto scritto diversi anni fa e che, per vari motivi, ha subito diverse traversie editoriali. Originariamente mi era stato chiesto da Gian Franco Orsi per la raccolta ‘Fez, Struzzi e Manganelli’. Era l’unico racconto dell’epoca fascista non ambientato in italia. Orsi, però, mi disse che gli era piaciuto ma... passano i mesi e non arriva il contratto. Scopro poi dal mio agente di allora che la direzione editoriale l’aveva rifiutato. Purtroppo, e comprensibilmente(forse) orsi non ebbe il coraggio di dirmelo. Così il volume uscì senza il mio racconto. In maniera curiosa in seguito seppi che anche un altro illustre collega rappresentato dal mio agente era stato rifiutato. La ragione ‘forse’ era che per questi racconti era stata chiesta una cifra palesemente troppo alta per rientrare nel budget. Di fatto alla fine il nome del mio collega ebbe il suo peso e il suo racconto lo presero. Nessun problema, sono cose che succedono e uno deve accettarle per quello che sono. Il nostro lavoro è così... Magari, il mio racconto proprio non era piaciuto alla direzione editoriale e il curatore non se l’era sentita di difenderlo. Vai a sapere... Alla fine però il racconto mi sembrava valido. Era anche un prequel di un romanzo cui tengo molto “Quarto Reich” pubblicato da Piemme. Il romanzo fu pubblicato nel 2002 con tanto di strillo dell’illustre collega che mi proclamava “il più grande scrittore d’avventure che abbiamo in Italia”. Sic transit gloria mundi... però il romanzo doveva intitolarsi “Inferno verde” e forse con una copertina un po’ meno simile a ‘Mein Kampf’ poteva anche vendere di più. Fa parte di un mio personale percorso sull’avventura d’epoca iniziato con il “Cavaliere del vento”. “Il sogno dello squalo “però piacque ad Andrea Carlo Cappi che dirigeva ‘M, rivista del mistero’ che lo pubblicò nella prima versione in uno speciale sulla Seconda guerra mondiale e dintorni. Anni dopo l’ho ripreso in mano, ne ho riviste diverse parti e allungato un po’ la storia senza stravolgerne il senso. È una storia un po’... prattiana se me lo permettete. Bruno Spada è, nel 1936, un ‘ italiano in fuga’ in Etiopia dove conosce altri espatriati, agenti dell’OVRA, ovviamente magnifiche creature locali e si trova immischiato in una vicenda dove si fondono azione e magia. Gli avvenimenti si svolgono diversi anni prima di quelli raccontati in “Quarto reich” ma vi ritroviamo alcuni personaggi e l’atmosfera dell’Africa colonia italiana. Un grande piacere per me vederlo pubblicato in versione lunga su Segretissimo. Spero lo sia anche per voi scoprire...o riscoprire il mondo di Bruno Spada...