Buenos Aires, 1948

 

Da El País del 16 aprile: “Il discorso del presidente Juan Perón sull’aumento dei salari ha suscitato reazioni entusiastiche presso l’opinione pubblica di tutto il paese. L’attenzione degli abitanti della capitale è rivolta però al processo che mira a far luce sull’assassinio del colonnello dell’esercito P. Romero. La principale imputata, la donna che per molti anni ha convissuto con l’ufficiale, si protesta innocente…”

 

Prato, maggio 1948

 

- Allora Giacomo? Come è andata la tua prima giornata da ‘cenciaiolo’?

- Ahh… Ho la schiena a pezzi, Rolando! Comunque ho sistemato quella balla che veniva dal Portogallo. Ho trovato, in mezzo ai cenci, anche un paio di catenine, una candela, tre librettini e un bastone da passeggio…

- Stai certo che nelle balle puoi trovare di tutto, ma proprio di tutto! Sai cosa dice lo scrittore Malaparte? “Tutte le cose del mondo finiscono in stracci e tutti gli stracci del mondo finiscono a Prato”. Io, in questi anni, ho tirato fuori coltelli, cucchiai, rosari, ex-voto, bigiotteria di ogni tipo, bambole, occhiali… Oggi, poi, mi è successo un fatto incredibile. Dai un’occhiata a questa.

- Cos’è?

- È una pistola di piccolo calibro. Era in un sacchetto di tela, in quella balla…

- Guarda Rolando! Sull’impugnatura ci sono incise due lettere, S.Q. Saranno le iniziali della proprietaria… Chissà come si chiama… Da dove venivano gli stracci?

- Dall’Argentina.

- Dall’Argentina! Allora, forse, S sta per Susana, Sara…

- Mah… Non lo sapremo mai!

Da El País del 4 giugno 1948: “Si è concluso con un’assoluzione per mancanza di prove il processo per l’omicidio del colonnello Romero. Ha avuto un peso decisivo sulla decisione dei giurati il mancato ritrovamento dell’arma del delitto, una rivoltella di piccolo calibro. L’imputata, la signorina Sabatina Quinteros, appena tornata in libertà, ha dichiarato…”