Il Giallo Mondadori n. 3215: Il giorno muore lentamente di Enrico Luceri

Il corpo dell’uomo è riverso in cucina. Supino, le braccia allargate sul pavimento, la bocca spalancata in un agghiacciante grido senza suono. La ferita allo stomaco è stata inferta da un’arma da taglio, il colpo vibrato dal basso verso l’alto. Ma sono le mani del morto, cosparse di olio e bruciate, il dettaglio più raccapricciante. Nella camera da letto, poi, giace il cadavere dell’anziana madre. Una coltellata all’addome anche per lei, sangue dappertutto, e la gamba sinistra fracassata con il suo stesso bastone. Scena del duplice omicidio una casa popolare nel quartiere Ponticelli, a Napoli, concessa per gravi motivi di indigenza. Per il commissario Tonio Buonocore ci sono elementi a sufficienza per poter escludere una rapina finita male. Una ricostruzione preliminare degli eventi suggerisce l’ipotesi di un’azione premeditata. Compiuta da una persona che conosceva in qualche modo le vittime e le odiava al punto da infierire su di loro con inaudita ferocia. Un odio freddo e profondo che sembra provenire da lontano nel tempo. No, per il commissario qui non si tratta di qualche balordo che ha perso la testa, e le sue intuizioni di solito non sbagliano. È stata un’esecuzione.

All’interno, il racconto “La fine della nottata” di Enrico Luceri.

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Sherlock Mondadori n. 93: Sherlock Holmes. La casa del male di Gretchen Altabef

Per tre anni Sherlock Holmes è sfuggito alla vendetta dei sicari di Moriarty. Gli hanno dato la caccia in ogni angolo del mondo per fargli pagare l’annientamento del loro capo, finché il grande investigatore ha trovato rifugio oltreoceano. In attesa che le acque si calmino, sotto la falsa identità del norvegese professor Sigerson insegna presso il college femminile di una cittadina sul fiume Hudson, a nord di New York. Ma è destino che debba ben presto imbattersi in un caso degno della sua attenzione. Inserendosi nella comunità locale, vessata dalle intimidazioni della criminalità organizzata che allunga i tentacoli sulle attività commerciali, viene a sapere della scomparsa della moglie di un malavitoso. Costui sembra essersene sbarazzato e la famiglia di lei la sta cercando disperatamente. La donna potrebbe essere stata uccisa, e tuttavia la verità che emerge è forse ancora più atroce. Dunque il segugio londinese, seppur in incognito e lontanissimo da Baker Street, non potrà esimersi dall’indagare sugli orrori che si celano dietro la facciata rispettabile di un ospedale psichiatrico. Più che un istituto di igiene mentale, uno spaventoso girone dantesco.

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I Classici del Giallo Mondadori n. 1456: Il suo nome era Morte di Fredric Brown

Joyce Dugan, una bella ragazza di ventitré anni, è impiegata in una tipografia di Santa Monica Boulevard. Alle dipendenze del titolare, il signor Conn, si occupa della corrispondenza e della contabilità, e di semplici lavoretti come ripiegare e imbustare materiale ordinato dai clienti. È questo che sta facendo alle quattro di un venerdì pomeriggio di febbraio, un’ora prima della chiusura. Ha tante cose per la testa, Joyce, mentre le mani delicate si muovono veloci piegando volantini pubblicitari. Il pensiero gradevole del fine settimana imminente. Il ricordo doloroso, anche se via via meno frequente, del marito morto da parecchi mesi, e insieme il desiderio di ricominciare, di incontrare un uomo che la ami e torni a renderla completa. Ancora, la lite con la padrona di casa e la disdetta comunicata in modo precipitoso, sicché ora dovrà trovare in fretta una camera in una pensione o traslocare in un albergo. Poi il trillo di un campanello le annuncia che qualcuno ha aperto la porta del negozio. Nei successivi dodici minuti, Joyce compirà un gesto destinato a far scorrere molto sangue. Forse anche il suo.

All’interno, il racconto “L’acquarello della regina” di Emilia Covini, vincitore del premio Giallo Stresa 2021.

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Segretissimo n. 1665: Search and Destroy. Linea di fuoco di Joshua Hood

Mason Kane è ricercato. L’unico americano a essersi guadagnato dal proprio paese l’ordine di sparargli senza preavviso. In Medio Oriente tutte le agenzie di intelligence sono sulle sue tracce e lui sta esaurendo i luoghi dove nascondersi. La sua colpa? Aver fatto rapporto sul massacro di un’inerme famiglia afghana, perpetrato sotto il comando di un colonnello fuori controllo che sta conducendo una crociata personale senza regole e senza pietà. Ora, da membro di una delle migliori unità d’élite delle forze armate, Mason si ritrova declassato al rango di traditore da eliminare. Ogni operativo della CIA, ogni ex compagno dei corpi speciali che dovesse individuarlo potrebbe tendergli la mano e un istante dopo piantargli una pallottola nel cervello. Gli amici di ieri sono i nemici di oggi. Ma non è il tipo che si lascia saltare i nervi. Gli anni trascorsi sul campo di battaglia, colmi di orrori che i civili non potrebbero nemmeno immaginare, gli hanno indurito l’anima. E adesso sa cosa fare. È il momento di passare al contrattacco.

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Segretissimo SAS n. 87: L'ostaggio di Teheran di Gérard de Villiers

Prigioniero in un sotterraneo di Beirut, William Schackley rimpiange amaramente di essere nato. Infliggendogli torture di una crudeltà disumana i suoi aguzzini vogliono che confessi di essere il capo della CIA in Libano, ma lui non intende piegarsi. Difficilmente ne uscirà vivo, a meno che i colleghi dell’Agenzia non trovino il modo di salvarlo. L’unica soluzione praticabile è ricorrere a un intermediario in contatto con il gruppo sciita filoiraniano dei sequestratori. I termini dell’accordo sono un pugno nello stomaco per i funzionari di Langley: l’ostaggio sarà liberato a fronte di una fornitura di missili anticarro. E lo scambio dovrà avvenire nel sultanato di Oman, zona neutra per le parti in causa. Atterrato a Mascate, capitale di questa monarchia assoluta dove le auto di lusso hanno sostituito i cammelli e i quartieri residenziali hanno spazzato via i villaggi, Malko Linge non è per niente tranquillo. L’uomo che regge i fili della trattativa è immischiato con i servizi segreti di troppi paesi per poter giocare davvero pulito. Per fortuna a spalleggiare il Principe delle Spie ci sono due fedelissimi cani da guardia. Di quelli che prima sparano e poi parlano.