La Fazi Editore nella collana Le Strade pubblica La donna in bianco (The Woman in White, 1860) un grande romanzo (in tutti i sensi) scritto dal grande Wilkie Collins. Il romanzo fu pubblicato a puntate sulla rivista settimanale “Household words” di cui era proprietario Charles Dickens.

Ricordiamo ai nostri lettori che il nome di Wilkie Collins appare nel Catalogo Vegetti per i vari racconti e romanzi del mistero e dell’horror scritti nella sua carriera, fra questi spicca indubbiamente il romanzo La pietra di Luna (The Moonstone, 1868).

Il romanzo viene narrato da più voci, diverse e ben distinte, e inizia con la testimonianza resa in tribunale da Walter Hartright, relativa al suo primo incontro con la donna in bianco che le appare davanti all’improvviso bella ed eterea quasi fosse un fantasma. Da questo momento il lettore rimane affascinato da un fiume in piena di segreti, errori d’identità, rivelazioni, colpi di scena, amnesie, stanze chiuse e molto altro ancora con l’immancabile ma molto interessante cattivo.

Tutto questo, e molto di più,  ha procurato un immediato successo a questo thriller fin dalla sua prima puntata e accadeva spesso che all’uscita del settimanale si formassero delle lunghe code per acquistarlo e leggere il succesivo episodio, dal presentimento dell’eroe prima del suo arrivo a Limmeridge House al nefasto complotto riguardante la bella Laura.

La tensione mozzafiato di questo racconto creò un nuovo genere letterario di suspense narrativa, che ha profondamente plasmato il corso di inglese scrittura popolare.

E’ quasi impossibile riassumere e parlare dei vari personaggi e dei fatti che vengono descritti in un romanzo di oltre settecento pagine. Rendo un poco giustizia all’abilità dell’autore quanto è stato scritto su Wikipedia che ci permettiamo di riportare:

<<È un romanzo poliziesco pieno di colpi di scena e suspense incentrato sulla somiglianza e sostituzione di persona di due affascinanti donne: la bionda e ricca Laura e la folle Anne Catherick, solitaria figura che appare completamente vestita di bianco.

Due i personaggi di maggior rilievo e profondità: il primo è il malvagio conte Fosco, italiano, che ordisce in realtà tutto l'intrigo, il secondo è la forte e audace sorellastra di Laura, Marian, che rappresenta uno dei primi esempi di donna forte, che cerca di sfuggire e ribellarsi al mondo maschilista vittoriano che non tutela le donne.>>

Un romanzo, che nonostante sia stato scritto nel 1860, resta fresco e avvincente come e più di un moderno thriller.

L’autore:

William Wilkie Collins (1824-89) è considerato uno dei padri del poliziesco, Wilkie Collins nasce a Londra l'8 gennaio 1824. Dopo aver lavorato per un po' come avvocato, scoprì la vocazione per la scrittura. Il suo primo lavoro, di alcuni anni prima, era un'opera dedicata al padre, morto nel 1847: Memoirs of the Life of William Collins, edito l'anno successivo. Quindi pubblicò due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel 1852. Nell'aprile dello stesso anno incontrò Charles Dickens e iniziò per la sua rivista, il settimanale "Household Words": è l'inizio di un lungo rapporto di lavoro e d'amicizia lungo dieci anni. La donna in bianco e La pietra di Luna ne fanno un maestro della narrativa del mistero e non è difficile riscontrare la sua influenza in molti romanzi successivi e in moltissimi film di oggi.

La “quarta”

Ouale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira di notte per le buie strade di  Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama de La donna in bianco, tessuta con magistrale sapienza da Wilkie Collins. Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista «All the Year Round» suscitando uno straordinario interesse nel pubblico, che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come ‘impavida Marian Halcombe. il coraggioso Walter Hartright e l'affascinante quanto ambiguo conte Fosco. E’ passato un secolo e mezzo e le cose non sono cambiate. Anche il lettore moderno più smaliziato non può che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi di questa straordinaria macchina narrativa, che ha segnato per sempre la tradizione del mistery, facendo guadagnare al suo autore l'attributo di "padre del poliziesco moderno". Non c'è lunghezza che tenga: di un libro del genere si arriva sempre al fondo con rimpianto. La donna in bianco è anche un musical di grande successo realizzato da Andrew Lloyd Webber.

La donna in bianco di Wilkie Collins (The Woman in White, 1860)

Traduzione Stefano Tummolini

Fazi Editore, collana Le strade 252, pagg. 745, euro 18,50