Nel 1993, Liegi celebrò i novant’anni dalla nascita di Georges Simenon con una mostra in cui l’omaggio letterario fu presto sopraffatto dallo stupore e dalla meraviglia. A partire da uno strano padiglione di vetro, nel quale l’autore avrebbe dovuto esibirsi dinanzi al pubblico scrivendo “live” un romanzo, per dare prova della sua proverbiale velocità di stesura. Dopo una reliquia così peculiare, sbiadivano le vetrine che esponevano i manoscritti originali, le collezioni di pipe, i lapis spuntati dalle mille parole di Simenon, gli schemi delle storie, appuntati per scaramanzia sul retro di buste gialle.

Adesso è la ricorrenza del personaggio più carismatico uscito dall’inuguagliabile prolificità creativa di Simenon.

      

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