Questo l'incipit di Del vizio, la bellezza:

"La fronte appoggiata al muro e gli occhi chiusi. Conti, ma non stai giocando a nascondino. Nemmeno recitando una filastrocca, perché gli elefanti sono troppo pesanti per rimanere appesi a un filo di ragnatela. E cadono sempre per terra. Conti perché hai bisogno di sentire la tua voce affermare indiscutibili certezze. Quasi a implorare logiche indiscutibili e geometrie perfette. Numeri in ordinata processione. Da uno a cento…e poi. Count-down. Per azzerare i pensieri e non lasciarli sospesi come una ghigliottina.

Pochi istanti prima, apparivano prive di peso specifico, le alternative. Camminare a piedi nudi sul pavimento, misurando le distanze per riempire i vuoti. O le assenze. Acqua fresca sul viso e sotto le ascelle. Uccidere una zanzara e fermarsi a osservare la macchia di sangue sulla parete giallo pallido. Decidere così, all’improvviso, di non portare più i vestiti nella lavanderia cinese all’angolo solamente perché. I panni sporchi si lavano in casa. Fra le pareti tenute insieme dagli angoli. Oppure. Parlare allo specchio. Chiedere al viso, leggermente inclinato verso destra per offrire il profilo migliore, di spiegarti i movimenti. I gesti. Quelli giusti. Ti avrebbe suggerito, magari, di provare a dormire disteso sul fianco destro, con le gambe lievemente ripiegate e la testa appoggiata su un cuscino alto quanto basta per mantenere l’allineamento con le spalle. E tu, cedendo alla tentazione, avresti provato a mettere in pratica il consiglio pur nella consapevolezza che. Certe notti non è proprio possibile prendere sonno. Inutile cercarlo fra le pieghe delle lenzuola o le piume del materasso. Malgrado la testata del tuo letto si trovi a nord per favorire la fluidità della circolazione sanguigna, il cuscino sembra possedere mani dispettose che pizzicano le orecchie con il solo scopo d’infastidire…la casa suona vuota e i piccoli, innocenti, rumori si amplificano tanto da far rimbombare nelle orecchie anche i passi delle formiche che corrono sul cucchiaino sporco di zucchero.

Notte di fantasmi. Che hanno la voce della casa. Un sospiro, un respiro.

Mormorio da cattedrale dove le vetrate socchiuse lasciano passare un filo di vento che non spegne più le candele perché adesso funzionano con monete da un euro."

Del Vizio, La Bellezza

Errant Editions (Small Digital Publisher)

E-Book

Codice ISBN: 978-88-6755-318-1

Pagine 18

Euro 2,00

Ferdinando Pastori vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato economia, lavora per diversi anni nel mondo della moda. Attualmente è un manager del settore medicale. Con Edizioni Clandestine ha pubblicato “Piccole storie di nessuno” (2003), “No Way Out” (2004), "Vanishing Point" (2005), "Euthanasia" (2006) e "Nero imperfetto" è (2011). Nel 2012 sono usciti una nuova edizione di “Piccole Storie di Nessuno” e, per Errant Editions, il racconto in formato digitale "Del Vizio, La Bellezza". Ha partecipato a diverse antologie e curato la traduzione di "My bloody life" (La mia vita maledetta) di Reymundo Sanchez. Nel 2004 si è aggiudicato il premio “Roma Noir".